Remo

BABBO NATALE: MA CHI E'???


Alle elementari,in questo periodo,con la colla borazione del maestro ci stavamo accingendo a scrivere la letterina di Natale;sulla quale noi bambini ci impegnavamo a studiare di più,di essere più buoni,e di essere più ubbidienti.Tale letterina veniva prima scritta su varie malecopie,perchè l'insegnante ci correggeva errori,brutta calligrafia.Quando eravamo pronti,si passava in cartoleria,e con la somma di 10 lire compravamo un lettera che dentro spesso era tridimensionali,raffiguranti un presepe e la Nativita;c'era anche lo spazio per scrivere i nostri poemi.Una volta scritta si portava a casa e il giorno di Natale si metteva sotto il tovagliolo del capofamiglia,Il quale dopo averla letta cci donava qualche soldino.A me mio padre mi diede una banconota da 50 lire,che dopo un pò scivolava nel salvadanaio,un porcellino in terracotta,Mio padre,mi ricordo,sventolando la lettera per aria,mi diceva:-Guarda che questa la tengo e ogni volta che non mantieni quello che hai scritto te la mostro.-Quante volte mi mostrò quelle letterine tanto da stancarsi povero babbo,ma ero bambino e tanto discolo.Poi il commercio inventò che a Natale Gesù bambino portava i regali,allora tutti i bambino a scrivere a Gesu e non più ai genitori,ma anche lì i commercianti si accorero della gaffe,perchè a Gesu nella grotta gli portavano i doni e non era lui a portarli.Allora inventarono questo buffo,insulso omome vestito di rosso ,che alla chiesa piaceva mica tanto quel colore,Quell'omone che era convinto che le sue renne sapessero volare e in pochi minuti portava regali in tutto il mondo,che bugia colossale.Fu quella bugia però che fece fare affari d'oro ai negozianti,che tristezza,era caduto il dialogo tra genitori e figli a favore di un Gabibbo irreale e sempliciotto che pensa di sistemare tutti quelli che non hanno i mezzi per andare avanti con una risata isterica priva di significato.Tutto questo in nome di un commercio viziato da tanti prodotti inutili e superficiali