Renne e solitudine

Post N° 79


Quando ho aperto gli occhi, stamattina, non sono andata subito a guardare fuori, come ho fatto ogni mattina negli ultimi giorni.Sono rimasta qualche minuto sotto le coperte, a guardare il soffitto.Ho pensato che un anno fa, alla stessa ora, chiamavo il mio piú caro amico per chiedergli come stava la sua mamma.Una mamma di 51 anni. Solare. Bella. Ironica e disincantata. Intelligente. Allegra, mai banale.Qualche giorno prima del mio matrimonio, nel giugno dello scorso anno, le avevano diagnosticato, troppo tardi, un tumore.Ai polmoni. Incurabile.Non avevano voluto farla preoccupare. E le avevano taciuto che le sarebbero rimasti solo pochi mesi di vita.Un macigno di pietra caduto su Alessio, mio coetaneo, e suo fratello, di 19 anni.Le avevano provate tutte.Sembrava che stesse un pochino migliorando, anche se a una regressione o a un´operazione non ci credeva piú nessuno.I medici erano sempre stati molto pessimisti.A fine ottobre il suo compleanno. Qualche timido cenno di ripresa. Alessio sperava di riuscire a farle ammirare ancora una volta il suo strepitoso albero di Natale.La mia telefonata.La sua risposta."Paola. Mamma é appena morta"Sono rimasta inebetita. Ho aperto la bocca ma non é uscito alcun suono. La mente appannata, sommersa da mille parole inutili.Sono rimasta in silenzio per secondi interminabili. Solo "Omiodio, no... Io... io... Ale, mi dispiace".Lo avrei visto solo la sera. Un dolore compostissimo scolpito nei suoi occhi. Un abbraccio forte. Tra me e lui.Uno sguardo tra noi che é valso torrenti di parole, di ricordi, di risate, emozioni e sfoghi di rabbia.Poi lacrime. Silenziose. Mi sono alzata dal letto. Ho guardato fuori.Bianco. Tutto intorno a me candido. Immacolato.La neve nella notte aveva ricoperto ogni cosa. Per un attimo brevissimo ho pensato: "Forse gli angeli esistono davvero".Ciao, Susi.