C.A.T.

Ancora violenza fascista


“Essere antifascisti è un fatto culturale”, questo è riportato in una canzone dei Modena City Remblers.Essere antifascisti a Viterbo è motivo di pregiudizio e di discriminazione.Non si riconosce più nella resistenza un motivo di identificazione nazionale, almeno non qui a Viterbo.Vedere una svastica su un muro dovrebbe creare ribrezzo, ma a Viterbo non ci si fa più caso.La nostra amministrazione comunale intitola vie ad ex fascisti, non cancella i motti razzisti sulle mura della città, chiude ai giovani gli spazi di aggregazione e di cultura.E’ naturale che in un ambiente così culturalmente appiattito si verifichino atti squadristi da parte di gruppi che in tale contesto si trovano a loro agio.E’ grave che si prenda posizione solo contro la violenza, ma mai contro il fascismo che proprio della violenza fa la propria base ideologica.Ma tutto ciò non ci stupisce, sia perché “Vertice Primo” ha scelto di confluire in un partito schieratosi con Berlusconi nelle scorse elezioni (Fiamma Tricolore), sia perché gli stessi esponenti dell’associazione di estrema destra hanno pubblicamente affermato di essere stati “corteggiati” a suon di finanziamenti dal partito di Forza Italia che, a più di tre giorni dalla pubblicazione di questa scottante rivelazione, non ha smentito la vicenda.I ragazzi della Sinistra Giovanile stavano soltanto attaccando manifesti per un’iniziativa organizzata dalla Provincia, erano solo in due e non credo che avessero tempo per infastidire i loro aggressori, tanto da condurli all’azione violenta, come vuol farci credere il consigliere Scaramuccia.L’atto criminale più vigliacco si consuma cinque contro uno e coprendosi il volto con cappucci e sciarpe ed è naturale che il più delle volte non si riconoscano i colpevoli. Non per questo bisogna       difendere un ben noto gruppo di ragazzi sui quali pendono decine di denuncie.E’ scoraggiante vivere in questa città dove i basilari valori di rispetto e convivenza sanciti dalla costituzione  non trovano ascolto neanche tra le componenti politiche che amministrano il territorio.Questa deve essere letta come una condanna pubblica, una denuncia di quella parte della popolazione civile che crede ancora nell’antifascismo e che non vuole piegarsi al revisionismo.Concludendo ancora con i Modena City Remblers : “Nessuna conquista è per sempre, c’è sempre qualcuno che è interessato a toglierla, per cui resistere è non solo un dovere, ma anche una necessità dei giovani. Altrimenti non si va avanti!” Coordinamento Antifascista della Tuscia