C.A.T.

Per ricordare il perchè del Primo Maggio


Tratto da: rete 28 aprile per la democrazia nella cgil.Le origini del Primo maggio sono collegate alle lotte per la riduzione dell'orario di lavoro, ed in particolare alla rivendicazione della giornata di otto ore, che si sviluppo' alla fine dell'Ottocento, in una situazione caratterizzata da orari estenuanti (oltre le 12 ore) e decisi unilateralmente dai datori di lavoro.In quel periodo, per esprimere il bisogno di un equilibrio allora inesistente tra tempo di lavoro e tempo di vita fu proposta la formula delle tre otto: otto ore per il lavoro, otto ore per il riposo, otto ore per se stessi. Fu proprio quando, il 1 maggio 1886 a Chicago, una grande manifestazione operaia per la rivendicazione delle otto ore fu repressa nel sangue che si mise in moto un meccanismo di solidarieta' internazionale da cui ebbe origine la tradizione del Primo maggio.Infatti, il congresso internazionale dei partiti socialisti, che si tenne a Parigi nel luglio 1889, accolse la proposta di organizzare una grande manifestazione internazionale per sensibilizzare l'opinione pubblica sul riconoscimento della giornata lavorativa di otto ore, e fu scelta la data del 1 maggio dell'anno successivo per il suo valore simbolico.Cosi' il 1 maggio 1890 i lavoratori di diversi paesi si fermarono contemporaneamente in uno sciopero internazionale il cui successo indusse le associazioni sindacali a ripetere l'esperienza negli anni successivi.Le manifestazioni del 1 maggio divennero ricorrenti e si protrassero anche dopo il raggiungimento, nel 1919, dell'obiettivo originario delle otto ore, come una affermazione annuale simbolica della forza dei lavoratori in grado di esprimere bisogni ed obiettivi diversificati con il passare del tempo. A distanza di piu' di un secolo le condizioni di vita dei lavoratori del mondo occidentale sono notevolmente cambiate, grazie alle conquiste progressivamente ottenute con l'azione collettiva promossa dalle organizzazioni sindacali.Eppure.....se ripensiamo ai motivi ispiratori originari (orario di lavoro, protesta contro gli episodi di violenza, solidarieta' internazionale) non possiamo non vedere che essi indicano problemi che non hanno perso la loro attualita', sia pure all'interno di un quadro complessivo profondamente cambiato.Il bisogno di equilibrio tra tempo di lavoro e tempo di vita non ha ancora trovato la sua realizzazione, in parte anche nel nostro paese, ma soprattutto in quei paesi dove chi lavora non ha diritti, e chi si attiva per ottenerli puo' pagare questo progetto con il licenziamento, con il carcere o con la vita.Gli attuali processi di globalizzazione rilanciano il valore della solidarieta' internazionale e la necessita' di dare vita a modalita' piu' forti di coordinamento sovra-nazionale delle associazioni sindacali.Infine, l'attitudine alla repressione violenta, che nel 1886 provoco' oltre 50 morti tra i manifestanti di Chicago, si riaffaccia oggi a volte con modalita' piu' sottili di prevaricazione sui deboli, e, ancora una volta, con la riproposizione della brutalita' della guerra come modalita' "permanente" nelle relazioni internazionali. Come vedete, il Primo maggio non e' solo un rito ed e' molto di piu' di un giorno di vacanza. Auguri.