C.A.T.

Post N° 54


Resoconto della manifestazione del 15 novembre 2007 a Viterbo contro la fiaccolata “in difesa dell’italianità” di Forza NuovaForza Nuova voleva fare il botto. Dopo l’efferato delitto di tor di Quinto, aveva deciso di cavalcare la tigre del tema delicato dell’immigrazione, indicendo manifestazioni “in difesa dell’italianità”; una di queste fissata per il 15 novembre a Viterbo e consistente in una fiaccolata-corteo per le vie del centro storico da concludersi in piazza del Comune, con comizio del leader nazionale Roberto Fiore. FN aveva dapprima buttato là la notizia sul quotidiano locale “Nuovo Viterbo Oggi” del 4 novembre scorso per poi, qualche giorno dopo, pubblicare la convocazione sul suo sito, mentre solo a ridosso dell’evento venivano affissi dei manifesti in alcuni paesi della Provincia (non nel capoluogo, dove attualmente FN non dispone di sedi). Noi dei partiti e delle associazioni democratiche abbiamo deciso di mobilitarci per contestare la presenza forzanovista a Viterbo e la manifestazione d’un partito politico che, pur stando sempre attento ad evitare per una virgola l’apologia di fascismo, nei fatti svolge una propaganda dalle forti allusioni razziste, in una città come la nostra dove, certo tra mille difficoltà d’altro genere, gli immigrati vivono in armonia nel contesto sociale e civile, in assenza di particolari motivi d’attrito. Indire una manifestazione di segno opposto in contemporanea (15 novembre 2007, h 18,00) non è stato certo facile, soprattutto sulla questione spinosa dell’immigrazione, dopo che per settimane i mass media non hanno fatto altro che montare l’ondata di razzismo seguita ai recenti fatti di criminalità comune. Ma alla fine ci siamo riusciti. La stampa del 15 annunciava il fatto paventando possibili disordini: non certo un invito alla partecipazione, soprattutto se congiunto all’ingente dispiegamento di forze dell’ordine in asseto antisommossa messo in atto. La nostra contromanifestazione, tenuta a piazza Fani, dinanzi al palazzo della Provincia, non prevedeva comizi o altro ma soltanto un volantinaggio e uno striscione. Eppure sono venute più di sessanta persone: c’erano tutti, o quasi, gli esponenti cittadini delle forze politiche e associative della sinistra “di base”, come si sarebbe detto un tempo. Dall’altra parte della barricata, a qualche centinaio di metri, FN, che non faceva né cortei né fiaccolate e che, tra l’altro, spostava il luogo di convocazione da via Marconi a piazza del Teatro. Qui, passate abbondantemente le 18,00, non si vedeva nessuno, tantoché si pensava ad una revoca dell’autorizzazione o ad un rinvio. Solo dopo molto s’iniziava a vedere qualcuno: una manciata di persone (una venticinquina forse) ad attendere il comizio del grande capo. Hanno manifestato per l’italianità ma proprio la materia prima, gli italiani, gli è venuta a mancare.Quasi tutta la stampa locale il giorno dopo ne ha parlato ma non ovunque, purtroppo, con la dovuta obiettività. C’è chi ha scritto della “scarsa partecipazione su entrambe le piazze” (“Nuovo Viterbo Oggi”) e chi, è il caso de “Il Messaggero”, che ambedue le manifestazioni “non hanno avuto la partecipazione sperata dagli organizzatori” (ma chi di noi ha detto ciò a loro?). Anche tra i quotidiani esclusivamente on line c’è chi, con oculato gioco d’inquadrature, s’è limitato a pubblicare solo delle riprese della nostra manifestazione senza commenti o interviste, mentre ha intervistato Fiore con un primissimo piano per non far intravedere il vuoto intorno (“On Tuscia”), oppure chi ha meramente intervistato Fiore senza la pur minima nota sulla nostra iniziativa (“Tusciaweb”). Nessuno ha dato quella che a rigor di logica avrebbe dovuto essere la notizia centrale: il flop forzanovista. La partecipazione da noi è stata tutt’altro che scarsa, considerando che abbiamo inviato il comunicato di convocazione solo a 2 giorni di distanza dall’evento: a partire dalle 16,39 del 13 novembre - come tutti i giornalisti possono verificare controllando la propria mail - senza volantinaggi o attacchinaggi, e che un presidio è di norma caratterizzato dal fluire della gente: non tutti i partecipanti stanno sul posto dall’inizio alla fine, tra chi si ferma un attimo e chi passa per portare saluti e solidarietà, in una giornata oltremodo gelida e con gli infondati allarmismi di possibili scontri. FN, che invece aveva puntato molto sulla sua manifestazione non senza profumati investimenti (ma questo per loro non è un problema), aveva alle spalle diverse settimane di pubblicità e, nonostante ciò e la venuta del leader nazionale, è riuscita a racimolare appena un paio di decine di manifestanti rimasti lì a reggere il moccolo, rinunciando al programma dell’evento che prevedeva anche corteo e comizio. Se per loro il deterrente all’affluenza è stato solo il freddo, be’, l’italianità può stare tranquilla con questi difensori! Ancora una volta è fallito il tentativo forzanovista di mettere a proprio seguito il popolo dei “non se ne può più”.Un duro colpo per Roberto Fiore, che al campo d’azione tenuto dal suo partito proprio a Viterbo nel 2006 dichiarava il Viterbese “Vandea d’Italia”. Ogni confronto tra le due manifestazioni avrebbe dovuto considerare almeno questi elementi e invece c’è chi ha optato per la cosiddetta scomparsa dei fatti, preferendo a questi le pallonate anti-rom del capo di FN.  ANPI Comitato Provinciale, CSA Valle Faul, associazione Stelle Cadenti, Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani, Giovani Comunisti, Giovani della Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo, Circolo PRC Viterbo Per contatti: basta_violenza_fascista@yahoo.it