resistenza

Finirà, e saranno lacrime di gioia.


“Quello che noi siamo per i nostri popoli,e’ noto.Quello che saremo per il mondo intero, solo i posteri potranno giudicarlo”.Conversazione fra Hitler e Mussolini, 1943.“Quando si guarderà a questi anni di governo con animo meno acceso e mente più serena, non si potrà non riconoscere che siamo riusciti in una condizione quasi proibitiva a fare quello che altri Paesi non hanno avuto la capacità o la fortuna di riuscire a fare.”Silvio Berlusconi, 2011.Basterebbero questi due virgolettati,basterebbero, se non ci fosse un problemino, poca cosa:L’intero globo fatico’ non poco a rendersi conto dell’immane catastrofe riconducibile ai due dittatori, più o meno vent’anni, e non e’ possibile scordare gli sguardi assenti dei soldati alleati quando entrarono nei lager, come pure quelli dei pochi ebrei vivi che trovarono.Oggi non siamo in quelle condizioni, vorrei ben vedere, ma c’è una differenza sostanziale, il mondo ti ha già giudicato, il mondo sa’ chi sei senza appello alcuno.E con te, esimio bassotto, hanno già giudicato le fronde che ti stanno attaccate al culo.I 4 gatti di Pontida, meno degli spettatori di un singolo concerto di Vasco, e dieci volte inferiori alle presenze del primo maggio, valgono come la crema avariata di una brioche.Tutti i tuoi scagnozzi, da Verdini all’ultima prostituta che ti fa’ credere di essere virile, valgono come una valigetta zeppa di foglie da centomila lire scadute, carta straccia.Le leggi e soprattutto i decreti che ci lascerai in eredita’, che già a oggi fanno ridere tutti i governi europei, partendo dal famoso “Decreto per la sicurezza” sino alla “Riforma Gelmini”, valgono come merda. Quando finirà, e finirà, oltre a dare una festa e a rischiare il coma etilico, faro’ come fecero questi due qui sotto.“Un giorno i due istrioni, che rispondevano ai nomi di Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, si chiusero dentro la camera da letto di quest’ultimo, con le rispettive famiglie sedute a tavola.Per un’ora non si senti’ volare una mosca, poi i due uscirono e si sedettero per cena.Alla domanda su cosa avessero fatto durante quel lasso di tempo, risposero:“Abbiamo pianto”. SI IO PIANGERO', MA DI GIOIA!!Siete tutti invitati.TI VOGLIAMO COSI'!!!!!