resistenza

L’ennesimo regalo del governo Berlusconi ai lavoratori


 Nella manovra finanziaria c’è un nuovo “regalo” ai lavoratori del governo Berlusconi. Fino al 6 luglio 2011 le cause di lavoro erano gratuite in primo e secondo grado. Il lavoratore, impegnato a rivendicare i suoi diritti contro un’azienda, pagava solo il “contributo unificato” una volta che la lite arrivava in Cassazione. La manovra  economica “lacrime e sangue” di Giulio Tremonti introduce una norma che abolisce la gratuità delle cause di lavoro nei primi due gradi di giudizio. Questo pedaggio d’ingresso scatterebbe fin dal primo grado e cambierebbe sulla base di due elementi: a seconda del reddito del lavoratore e a seconda del valore della causa.Un dipendente che vuole fare causa perché illegittimamente licenziato da una ditta con meno di 15 dipendenti dovrà pagare un contributo compresa tra i 42,50 e 103 euro. Il lavoratore che volesse fare un decreto ingiuntivo per recuperare 6 mila euro di retribuzioni arretrate dovrà pagare fino a 103 euro. Le conseguenze di questa nuova “tassa” sono prevedibili. I lavoratori, in difficoltà economiche perché licenziati o perché in attesa degli stipendi arretrati, potrebbero rinunciare ad avviare la vertenza.Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, ha dichiarato “Questa è una tassa odiosa che colpisce i lavoratori proprio durante la crisi. Una norma già presentata dal governo nel collegato Lavoro e che poi era stato costretto a ritirare, sta già provocando gravi problemi alla presentazione delle cause: vengono chiesti i pagamenti a persone che non sapevano di doverli versare, ma soprattutto ci giunge notizia che in alcuni casi non essendo ancora certi i meccanismi e le eventuali soglie di esenzione, le cause, anche quelle urgenti, non vengono accettate in attesa di precise indicazioni”.In quale paese del mondo partiti, sindacati, società civile, movimenti, cittadini comuni, non organizzerebbero uno sciopero generale per far cadere un governo così iniquo e corrotto? L'ITALIA!!!!!!!!