Creato da corina_vasile il 09/12/2009

RESPIRI E PAROLE

racconti, lettere senza francobollo

 

 

PER SEMPRE

Post n°51 pubblicato il 11 Luglio 2011 da corina_vasile

ti amero'.

per sempre.

PAPA'.

 
 
 

RICERCATRICE DI SOGNI

Post n°50 pubblicato il 18 Aprile 2011 da corina_vasile
Foto di corina_vasile

 

Immagino Alina adesso... dopo vent'anni. studiavamo allo stesso Liceo, quello piu'

severo della citta'. Profilo... Scientifico. Allora pensavo di fare l'artista.

Amavo leggere, andare al teatro, recitare, cantare, scrivere. Amavo le cose belle.

Come lei. Ma lei pensava di diventare medico.

Oggi lei e' un'artista nel vero senso della parola ed io, nonostante la passione per la mia

professione  nutro una vera, sincera ammirazione per Lei.

La mia amica, creatrice, ricercatrice di sogni.

 

Diamonds  di Alina Alamorean - Paris

 
 
 

TRAFFICANTE DI POESIA

Post n°49 pubblicato il 20 Marzo 2011 da corina_vasile


Non siamo piu' dentro di noi

Solo ora la nostra bellezza ci fa male.

Ogniuno si nasconde nell'altro

solo guardandolo.


Anche se gratis,

mai

potremo affittare quello che eravamo

una volta.

 

Attraverso corridoi

passiamo vicino a noi

passando tra di voi...

 

George Vasilievici -1978-2010



 
 
 

LEZIONE

Post n°48 pubblicato il 11 Marzo 2011 da corina_vasile

stai male davvero. un male terribile ti consuma. ma proprio oggi mi hai dato la piu' bella lezione di vita. tu ancora ti preoccupi per gli altri. per chi soffre. telefoni e chiedi informazioni. pensi alle persone che vivono nella paura della malattia e vuoi fare del bene.stai vicino attraverso il filo rosso dell'empatia a chi ha bisogno.

ti voglio bene papa'. 


 
 
 

ELEGANZA

Post n°45 pubblicato il 23 Agosto 2010 da corina_vasile

 

 

 

foto CV Petit Palais Paris

" il piu' bel vestito di una donna sono le braccia dell'uomo che ama"

                                          Yves Saint Laurent

 

 
 
 

INVULNERABILE

Post n°44 pubblicato il 06 Luglio 2010 da corina_vasile

nella nostra vita costruiamo un edificio affettivo fatto da quelle persone che contano,con la loro presenza ed i loro gesti. queste poche persone senza di cui la nostra esistenza sarebbe pulviscolo atomico rivelano noi stessi.

" piu' la qualita' delle persone del nostro edificio di affetti e' alta piu' tenace e sottile risulta essere il nostro modo di persistere nella vita (...) e questo ci da la garanzia della continuita' del mondo in una forma sopportabile. Ogni essere umano riesce a sopportare la vita perche' protetto dalle persone care. Senza questo muro di amore che ci circonda ci perderemmo nella vita. Se l'odio opure l'invidia sono innocue e' perche' esistono delle persone che amiamo fino alla fine"
 Gabriel Liiceanu

mi sento invulnerabile. a volte.



 
 
 

DOLORE

Post n°43 pubblicato il 04 Giugno 2010 da corina_vasile

ha il colore della terra bruciata,
il sapore dell'erba velenosa
la consistenza fredda e viscida di un verme
la forma smussa di un cuore immobile
la superficie che gratta fino a sanguinare
il nucleo marmoreo
la temperatura  del gelo
la grandezza di un anima al quadro
molteplicata per l'intensita' dell'onda
che la trapassa
l'altezza di una freccia tachicardica
il volto della mancanza

non ci sono parole per definire un grande dolore.



porta
casa di Peggy Gugghenheim Venezia

foto CV

 
 
 

PAROLE

Post n°42 pubblicato il 17 Maggio 2010 da corina_vasile


 foto CV

 


"ero' troppo attento

per poterti riconoscere
e forse

tu arrivi sempre,
ogni ora,
ogni secondo
e passi attraverso la mia attesa di allora,
il fantasma di un arco di trionfo."

Nichita Stanescu - Fine di stagione

traduzione CV

 
 
 

VETRO E GRANITO

Post n°41 pubblicato il 12 Maggio 2010 da corina_vasile


 

 Nelu Pascu - Bottiglie, 2010

Ho incontrato nella mia vita uomini di vetro. Leggeri come piume, belli fuori come le sculture di vetro soffiato dei mastri vetrai di Murano.I colori si mescolano lievi nella trasparenza del vetro ed il bagliore delle pagliuzze dorate li rende splendenti. Ti avvicini a loro con stupore, con l'incanto del bambino intento a scartare i regali di Babbo Natale, li tocchi, li guardi, li tieni nel palmo della mano e non avverti nemmeno la loro presenza da quanto sono lievi. Non hanno alcun peso. Si rompono in mille piccole schegge e lastricano il tuo cammino con la polvere dorata dei sogni, migliaia di frammenti infranti di vita. Feriscono. Il tuo sangue scorre molto tempo dopo aver calpestato le minuscole schegge di vetro.

Ho incontrato nella mia vita uomini di granito. Solidi come rocce, avverti la loro presenza e forma, li guardi con ammirazione e una sorta di timore che si puo' avere solo davanti alle alture.Il granito e' duro, ha peso. Toccarlo da vicino rivela asperita', i suoi spigoli ti sbucciano il palmo delle mani quando cerchi di accarezzarli. Non si muovono mai le rocce. La loro forza e' l'assenza di movimento. Quando si muovono spazzano via tutto nel loro rotolarsi a valle. Si sgretolano insieme a te e ti portano con loro, aumentando la velocita' del loro distacco dalla montagna madre. Finisci su un letto di fiume di lacrime.

Vorrei essere il granello di sabbia nella conchiglia, riposare paziente e farmi bagnare dall'oceano per milioni e milioni di lunghissimi secondi.Sogno un amore rotondo come la perla, ne' leggero, ne' pesante, ne' vetro, ne' granito.

( ascoltando il Proteo o "Il mondo al rovescio" Vivaldi)

 

 

 
 
 

FASCINO IMPERFETTO

Post n°40 pubblicato il 22 Aprile 2010 da corina_vasile



una bella primavera imperfetta

foto CV


i fiori appena sbocciati
un pensiero che scivola su di te
senza fermarsi

un dolce appena sfornato
un po' troppo morbido
(che sa di vaniglia)

un accapatoio immacolato
con la traccia di una lacrima
nera di rimmel

un dolce sonno d'aprile
interotto dal cinguettio degli uccelli
e dai ricordi

una Tshirt
a righe
bianche e blu

il sogno di salpare le onde
di un mare
troppo lontano.

piccole illusioni
di bellezza
imperfetta.




 
 
 

SOLITUDINE

Post n°39 pubblicato il 18 Aprile 2010 da corina_vasile


 
foto CV (per la felicita' di Vienivia e Volpoca
corretta da Unangeloababilonia)



foto CV

 
 
 

ALBERO INVERSO

Post n°38 pubblicato il 15 Aprile 2010 da corina_vasile

foto CV

 
 
 

BLUE

Post n°37 pubblicato il 07 Aprile 2010 da corina_vasile

 

Blu - Cristina Lefter

Rispecchiato nell'acqua,eterno,

frusciando  nel vento terreno

con le radici nell'arcobaleno

e nei colori inesistenti.

Arbor inverso sono rimasto, strappato dalla sfera,

identico alla sfera,

gemella...

e tutto mi sembra conosciuto, ma nulla

di quello che so

mi assomiglia.

 

Nichita Stanescu

(traduzione CV )

 
 
 

DIGNITA'

Post n°36 pubblicato il 30 Marzo 2010 da corina_vasile


Dignita',quanta bellezza

si puo' nascondere

sotto le tue occhiaie?

Guardami come lavoro qui,

nella fredda officina

come piego la mia gioventu' alla penitenza

come rifiuto di credere che al di la' delle finestre

prende vita qualcosa che non mi sommiglia

A chi potrei spiegare

il desiderio nascosto( il verme pensante)

di farmi succedere le cose solite?

Qualche volta immagino

una immensa piazza

dove' le idee sono lentamente scorticate

(la loro pelle frusciante)

e accendono un rogo di carne umana.

Solo allora mi capita

di capire il pensiero

profumato

solo dalla tua dignita', bellezza.” Elegia XX

Mariana Marin


 

 
 
 

MEMORIE D'OLTRE MURO

Post n°35 pubblicato il 26 Marzo 2010 da corina_vasile

" Je suis mauvaise et douce, tendre et cruelle" Jeni Acterian

Memorie di una ragazza che non si accontenta

Premessa - non so bene il motivo esatto per cui ho deciso di raccontarvi quello che segue.Ci saranno varie puntate di una storia vera che ho scritto d'impulso. Sara' per la mia amica Izi scomparsa o forse perche' un giorno "nonsnonio" mi suggeri' di raccontare l'"altra" mia vita, oltre la Cortina, sara' per il consiglio della Volpoca "scrivi di pancia Corina!" ,oppure per far sorridere il Doc o magari per asciugare lacrime blu...

Vi raccontero' alcune storie di oltre Muro.

PANE, LATTE E ACQUA DI ROSE (parte prima)

Dovete sapere, in primis,  che negli anni ottanta in Romania il cibo scarseggiava. Cioe' le cose di prima necessita'  tipo pane, latte , carne,  farina e molte altri oggetti banalissimicome il detersivo oppure gli assorbenti si ottenevano solo su "cartella"... un tot di grammi di zucchero pro capite al mese...Lo so che non ci credete ma purtroppo non vi racconto bugie!I negozi  alimentari avevano l'aspetto di una bocca edentula di balena - una montagna di marmellate scadute e innumerevoli scatole di pesce marinato di dubbia provenienza sopra le quali troneggiava lo spumante nazionale a basso costo  e alta probabilita' di sbornia triste con conseguente cerchio alla testa,ma  se ti mettevi in "fila" presto alla mattina forse entravi in possesso dell'agognata bistecca con la quale facevi strafelici i dentisti locali, vista la sua consistenza! Per non parlare del caffe' ,il cioccolato ed il sapone!per questi misteriosi ,sognati oggetti c'era sempre il mercato domenicale, nero s'intende...dove' i vicini serbi , all'epoca  piu' fortunati, sprovisti di un "conducator" come Ceausescu, venivano a venderci cose che per loro non rientravano nei"sogni".Milinioni di cittadini partivano ogni mattina alla conquista della cena come in una sorta di guerra!

Quella mattina invece, tre amiche studentesse decisero di partire alla conquista di un'altra cosa, ben piu' desiderata del cibo... un profumo!Con Mimi, una biondina tutta pepe e risate e con Izi ci pregustavamo gia' il momento di gloria!

Di profumi occidentali non c'era traccia!mia madre conservava una bottiglietta quasi vuota di Fidji che annusavo quando mi sentivo triste... Pero'... c'era sempre la famosa Consignatia una vera istituzione per le donne dove' a parte qualche vecchio vestito e antiquariato di svariata qualita' potevi trovare profumi  veri, l'acqua di rose bulgara originale ed il magico, inimitabile, chimicissimo Hawai! una fragranza made in Turkey che ogni ragazza adolescente sognava, per far innamorare ai party del sabato sera lo sfortunato amichetto!  Hawai me lo ricordo ancora,un qualcosa di esotico e potente,altamente cefalalgico,che costava un quinto dello stipendio di mio padre! Ci comprammo il sogno in multiproprieta' io, Mimi ed Izi. Vittoriose, uscendo dalla Consignatia andammo a berci un caffe' d'orzo che non sapeva ne' di caffe' e ancora meno d'orzo nella pasticceria del centro storico. Mentre sorseggiavamo felici il fluido non meglio specificabile dalle nostre tazze ci si avvicina Jorgos, un nostro collega greco che,sentendo da cento metri il fammigerato profumo, inquanto le tre grazie avevamo abbondato per festeggiare, ci sorride ironico " Profumooo? neeeeee? HAWAI per caso? Ma voi, povere illuse, pensate di profumarvi per andare a fare la fila per il pane?"

 Morale- quando le cose essenziali mancano, la ricerca del superfluo diventa un grido.di liberta'.

foto CV

 
 
 

PORTE

Post n°34 pubblicato il 21 Marzo 2010 da corina_vasile

Incontrarsi nella vita e' sempre come aprire una porta che si schiude su una stanza sconosciuta. Alcune porte sono blindate, chiuse a chiave e solo un abile fabbro riesce a trovare l'incastro della serratura.Altre sono aperte, basta un lieve soffio di vento per catapultarti all'interno della stanza...Altre ancora sono semichiuse. Intuisci la luce dai raggi soffusi intravisti ma non hai coraggio di spingerle per aprirle. Attendi con discrezione che dall'altra parte ci sia quel movimento minimo, un fruscio, un respiro, per entrare in punta dei piedi.La stanza a volte e ' avvolta in penombra,e devi accendere le luci, ma se il sole ti invade subito con il suo calore resti abbagliato sull'uscio e poi entri miracolosamente in un posto senza paura e senza tenebre. Tocchi le pareti, annusi il profumo, un profumo che ti sembra di conoscere gia', hai l'impressione di muoverti in uno spazio aperto,vedi il cielo terso e il sole, e non esistono notti se non per farti ammirare le stelle luccenti. Cammini lieve e sorridi alla vita perche' sai che dopo aver passeggiato a lungo attraverso infiniti corridoi bui ti trovi davanti a quel posto unico e dolce come il ventre della madre. Dentro quella stanza c'e' chi ti aspetta da sempre.

Sei a casa.


foto CV

 

 

 

 


 
 
 

IZI

Post n°33 pubblicato il 18 Marzo 2010 da corina_vasile

Ogni dieci anni ci incontriamo. Una grande festa. Dieci, venti, trent'anni dalla laurea. Incontro in Aula Magna con tanto di Gaudeamus igitur di cui tutti, dico tutti ,ricordiamo ogni parola in latino( mi sono sempre stupita come mai noi cantavamo quasi solennemente quest'inno mentre a Padova non lo si sente per nulla, in nome della goliardia si cantano altre cose ben piu' saporite).

Ieri sera mi e' arrivata la mail. Conferma per giugno. 90 laureati In Medicina , classe 1990, Timisoara si incontreranno a giugno. Aula Magna affitata per l'evento. Cena festiva in un bel ristorante., seguita da ballo per tutta la notte. Arriverano 110 persone, colleghi e famiglie da 16 paesi del mondo.

Comunicata la mia partecipazione do un'occhiata alla lista dei colleghi. C'e' l'anestesista di Brisbane presente. Anche l'endocrinologo al Mount Sinai New York e anche il chirurgo di Houston . Per non parlare del ricercatore di Boston e famiglia e del radiologo interventista di Haifa, della ginecologa di Mannheim e dell'ortopedico di Rotterdam. Ci sono anche molti colleghi rimasti in Romania, professionisti conosciuti nella citta' della nostra laurea.

Ad un certo punto il mio sguardo si ferma. Sento una stretta al cuore. Davanti al nome di Isabella, Izi,cardiologa,ultima residenza in Francia, nella tabella asettica di Excell, c'e una colonna in neretto...cosi' come davanti ad altri quattro nomi... non riesco pensare. Scendo in cucina e mi apro una bottiglia di Pinot Noir. Ne bevo un sorso. Cucino velocemente una pasta all'olio e parmiggiano. Mangio e piango. Izi non c'e' piu'...

Ricordo Izi. Eravamo molto amiche. Lei ungherese, piccolina, delicata, bionda, abitava vicino a casa mia. Andavamo alle lezioni in ospedale per l'internato insieme, cammindano a piedi, velocemente tutte le mattine. Studiava molto Izi.Ambiziosa ed orgogliosa aveva superato gli esami brillantemente. Chiusa nella sua stanzetta non si dava tregua.Al quinto anno tra lei e Marcel, uno dei piu' bravi colleghi,quello dei voti massimi persino in statistica oppure in malattie tropicali per intenderci, era nata una storia d'amore.Si sono sposati alla fine dell'Universita' e poi sono andati a Parigi per specializzarsi. Avevano vinto una prestigiosa borsa di studio dello Stato francese. Entrambi. Studiavano come forsenati. Volevo bene ad Izi e Marcel.Sognavo un'amore come il loro. Poi con Izi ci raccontavamo tutto, eravamo amiche per la pelle. Lei sapeva tutto di me. Ci scambiavamo gli appunti e anche qualche vestito. Per fare colpo alle feste ...

Ci siamo riviste dieci anni fa. Alla festa dei dieci anni dalla laurea, appunto...

Poi ci siamo perse . Cosi' come succede spesso con le persone care della nostra vita. I giorni passano nella fretta quotidiana, la mente smette di pensare, di ricordare... E ti ritrovi davanti ad una colonna excell a domandarti come mai non sei riuscito a sapere nulla? Come mai nei momenti di disperazione, di malattia, di paura, non sei stato li', vicino a quella persona amica?Ho saputo solo oggi della grave malattia di Izi, della sua lotta disperata per sopravvivere e dell'amore immutato di Marcel in tutti questi anni.Ho solo voglia di piangere. Per la mia assenza. Per la nostra caducita' indifferente. Per tutti gli alibi che scorrono in silenzio, con gli attimi della nostra vita.

Perdonami, amica mia...


 

 

 

 
 
 

NELU

Post n°31 pubblicato il 12 Marzo 2010 da corina_vasile

 

scarpe diem


                                      

  



Nelu Pascu                                             
giacca d'artista - oggetto

foto CV  Galleria "Il compasso" Padova

 
 
 

ROSSO

Post n°30 pubblicato il 06 Marzo 2010 da corina_vasile

“Ciascuno si ritira nella sua paura – la sua torre d’avorio ” - Emil Cioran

Noi usiamo per le passioni la stoffa che ci e’ stata data per la felicita’” - Joubert


A volte penso che il mio rapporto con il colore rosso sia strano, fatto di sogni di tramonti fiammeggianti, di sangue e di bandiere. Ricordo molti tramonti rossi della mia vita, sotto le palme di un isola lontana che esisteva forse solo dentro la mia mente o chissa’ ,ci poteva davvero esistere da qualche parte . Vedo tutti i giorni il sangue scorrere come un fluido vitale e prezioso, mi sono assuefata al suo odore forte come ad un mio profumo, come ci si puo’ abituare al ventre della madre e alla vita. Per le bandiere rosse non provo niente, almeno penso di aver dimenticato la rabbia che mi assaliva da bambina quando a scuola ci facevano fare quei giocchi stupidi in cui migliaia di bambini diventavamo delle formiche colorate di rosso sul prato verde dello stadio per celebrare feste di cui mi ricordo solo la paura e la stanchezza.


Elena e’ la donna vestita di rosso nel dipinto della mia stanza. Guardo le spalline sottili della sua sottoveste e la crocchia rossa che le stringe la nuca. E bella e non lo sa. Ha la vita e le caviglie sottili nelle scarpe rosse. Mi mostra le spalle davanti al tavolo di un bar sconosciuto e beve vino rosso dal bicchiere di cristallo. Non guarda nessuno, nemmeno l’uomo che sta vicino a lei, stretto nel suo frac nero e nella camicia innamidata. Lui e’ raffinato ,elegante e discreto ma il pittore ha dimenticato di dipingere i suoi occhi. Sta vicino alla donna vestita di rosso ma non la vede. Il fumo di sigaretta avvolge la stanza e la loro solitudine.


 

"Elena" quadro di E. Mendinschi, foto CV

Siamo colore.Come l’arancione che diventa rosso dopo una pennellata di illusione e desiderio.  Come il rosso che diventa arancione, paura e attesa. Lo sfondo e’ verde come i prati.

(ascoltando Jackie Terasson a Parigi)

 

 
 
 

BLEIBTREUSTRASSE

Post n°29 pubblicato il 28 Febbraio 2010 da corina_vasile

Bleibtreustrasse:una via di Berlino Charlottenburg,il cui nome deriva

                              dal verbo tedesco treubleiben, "rimanere fedele"

hanno abitato qui

nr.24 Tilla Durieux, attrice

nr 15-16 Alfred Flechtheim, artista

nr 10-11 Mascha Kaleko, poeta


 
  
 
Ieri camminavo per le strade di Berlino. mi sono fermata qui, in Bleibtreustrasse, una piccola laterale di Kurfurstendamm, il viale elegante e pieno di negozi.questa piccola stradina gioiello, affiancata da edifici liberty conserva quel fascino mitteleuropeo della Berlino dei primi Novecento. prima della Guerra, della distruzione, dell'orrore. Qui vissero persone di cultura, scrittori, artisti, pittori, persone che mai avrebbero pensato alla loro citta' come lo si e' vista dopo, completamente in rovine e poi divisa dal Muro.

In Bleibtreustrasse la storia dell'ultimo secolo mi ha sfiorato. I miei passi seguivano adagio i contorni delle case ed i miei occhi penetravano le facciate ricostruite, lo sguardo andava oltre le finestre. Non ho potuto non pensare alla storia delle nostre vite, imponderabile e fragile come la grande Storia.I protagonisti siamo noi, spesso ignari dell'effetto di certi momenti, di determinate circostanze apparentemente banali che poi trasformerano in maniera irreversibile la nostra esistenza.

Bleibtreustrasse come bivio.
Ho svoltato a destra in fondo alla strada.
Guardando indietro.
Poi in avanti
Fedele a me stessa.



                                      I stare out onto the street.

I turn my lustful eyes back toward the page.
I grieve for my one life. I praise my life.
I speak your name.

(Michael Blumenthal)

 
 
 
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