alla fine di un'apnea soccombi oppure no. ho scelto di respirare.
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ROSSO
Post n°30 pubblicato il 06 Marzo 2010 da corina_vasile
“Ciascuno si ritira nella sua paura – la sua torre d’avorio ” - Emil Cioran “Noi usiamo per le passioni la stoffa che ci e’ stata data per la felicita’” - Joubert A volte penso che il mio rapporto con il colore rosso sia strano, fatto di sogni di tramonti fiammeggianti, di sangue e di bandiere. Ricordo molti tramonti rossi della mia vita, sotto le palme di un isola lontana che esisteva forse solo dentro la mia mente o chissa’ ,ci poteva davvero esistere da qualche parte . Vedo tutti i giorni il sangue scorrere come un fluido vitale e prezioso, mi sono assuefata al suo odore forte come ad un mio profumo, come ci si puo’ abituare al ventre della madre e alla vita. Per le bandiere rosse non provo niente, almeno penso di aver dimenticato la rabbia che mi assaliva da bambina quando a scuola ci facevano fare quei giocchi stupidi in cui migliaia di bambini diventavamo delle formiche colorate di rosso sul prato verde dello stadio per celebrare feste di cui mi ricordo solo la paura e la stanchezza. Elena e’ la donna vestita di rosso nel dipinto della mia stanza. Guardo le spalline sottili della sua sottoveste e la crocchia rossa che le stringe la nuca. E bella e non lo sa. Ha la vita e le caviglie sottili nelle scarpe rosse. Mi mostra le spalle davanti al tavolo di un bar sconosciuto e beve vino rosso dal bicchiere di cristallo. Non guarda nessuno, nemmeno l’uomo che sta vicino a lei, stretto nel suo frac nero e nella camicia innamidata. Lui e’ raffinato ,elegante e discreto ma il pittore ha dimenticato di dipingere i suoi occhi. Sta vicino alla donna vestita di rosso ma non la vede. Il fumo di sigaretta avvolge la stanza e la loro solitudine. "Elena" quadro di E. Mendinschi, foto CV Siamo colore.Come l’arancione che diventa rosso dopo una pennellata di illusione e desiderio. Come il rosso che diventa arancione, paura e attesa. Lo sfondo e’ verde come i prati. (ascoltando Jackie Terasson a Parigi)
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MADELEINE VIONNET -PARIS 1912- 1939
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