RESPIRI E PAROLE

TANGO


«  el tango es ritmo, fuerza y cara'cter » (D'Arienzo)
La donna in rosso ha i capelli  raccolti sulla nuca e guarda avanti, in un punto lontano che solo i suoi luccenti occhi fieri riescono a vedere.Il braccio sinistro e' leggermente contratto sulla spalla dell'uomo ed i loro corpi si inarcano in un unico baleno, una tensione che dura un attimo.Lei seduce e lui la conduce proteggendola,rompendo l'equilibrio in un "abrazo". Comunicazione fluida.Il corpo di lei capitola, fragile come una clessidra.Lui e' quello che decide quando, come e con quale  velocita' fara' il prossimo movimento. Lei capisce e lo segue. "Mordida" - un piccolo attimo- il suo piede sinistro afferrato tra i suoi in un abbraccio veloce, possessivo.Lei ha ballato il tango fino alla fine.Solo lui si e' fermato mentre la musica a vago ritmo di candombe e habanera continuava ad avvolgerli. Non sentiva piu' le vibrazioni del corpo della sua donna, ed il suo sguardo pieno d'amore non gli diceva piu' niente.Voleva solo evadere dal compasso dei suoi abbracci senza sapere esattamente perche'. Con un ultimo sforzo di volonta' le prende la piccola mano nella  sua e bacia le dita sottili in una sorta di addio.Lei ha continuato a ballare da sola, sul pavimento lucido, guardandolo dritto negli  occhi grigi, con  riflessi castani, chiedendogli di continuare il ballo dell'amore.Prima di lasciare la stanza l'uomo si e' fermato un attimo, un solo attimo, guardando il movimento lievemente ridicolo della donna, con il braccio destro in aria,all'altezza della sua spalla immaginaria.Ed e' esattamente in quel momento che lei capii' che ballava il tango con un uomo invisibile.Eppure sentiva ancora la sua presenza, il  profumo fresco ed il  corpo teso accanto al suo.Lei   ha continuato a ballare anche senza musica.  In un silenzio totale.I talloni le facevano male nelle scarpe di vernice nera dai tacchi oramai consumati.I capelli riversi sulle spalle piccole, il trucco che colava sul viso, sciolto dal  sudore e dalle lacrime, ma lei continuava a ballare. Ora il suo movimento era meno nitido, quasi circolare, la tensione fluida interotta in piccoli passi, aspri e stridenti.Le mani sopra la testa si univano in uno schiocco ritmico.Senza saperlo,ballava il pirmo flamenco della sua vita.  Nel momento in cui, dopo ore che sembravano secoli, la musica ricomincio' a suonare, un'onda di calore le divampo' nel petto come un soffio di vento africano.Ha teso le dita nel buio ed ha sentito, nel palmo della sua mano destra, sotto il ruvido tessuto di un frac, come il suono lontano del mare nel raggomitolarsi della conchiglia,un cuore battere.( ascoltando Astor Piazzola- Libertango)