metafore

E', come evidente, una poesia-invettiva che ho scritto nell'anno citato, in un periodo cruciale per la situazione politica e civile che l'Italia di quel tempo attraversava. L'ho pubblicata poi, nella raccolta "I PASSI DELLA VIOLENZA", solo nel 2015.A me sembra che l'argomento di questo testo poetico, possa non ritenersi obsoleto, visto lo stato di confusione politica e di degrado sociale in cui,attualmente, ancora versa il nostro Paese, dove tutto, più o meno, si gestisce all'insegna dell'ipocrisia.

Il mio è un amore - disamore nei confronti della Patria. Da parte mia posso dire che vorrei tanto che il Paese contemplasse le cose importanti e attuali, tipo pensioni minime, grosse disparità sociali, chiusura delle fabbriche, disagio, una classe politica degna di rispetto, evasione fiscale, e tanto ma tanto altro. Poi, sul fatto che l'Italia è stata unita col sangue da parte di persone alle quali noi dovremmo portare solo rispetto, qui non ci piove. Ma abbiamo perso tantissimo rispetto a quei tempi e a quel tipo di gente. Riusciremo a riguadagnare qualche punto perso ? La vedo difficile ma ci spero comunque. Ciao Maria Teresa, un abbraccio.

Il tema meriterebbe più tempo e attenzione...ma alla fine sarebbero solo parole aggiunte alle tante che da anni si dicono , a volte con una lacrima e a volte con un sorriso ironico...Per cui..lasciatemi cantare..con la chitarra in mano...( il piattino poi vediamo dove metterlo.) ..sono un italiano. mah!Ormai siamo alla frutta. Un abbraccio...:)))

" Il suo gridare alle menti assopite e dimentiche dei valori di gloria; testimonia la profondità e veridicità delle parole scritte come accusa contro la menzogna istituita.. Bellissima

Rispondo con molto ritardo e mi scuso. Scrivo un'unica risposta, visto che l'argomento è stato condiviso più o meno con la medesima sensibilità da tutti voi.Ve ne ringrazio moltissimo. Io ,soprattutto, ho voluto sottolineare l'ipocrisia che ammanta, da anni ed anni, commemorazioni di un certo genere, pure se in queste non crede più nessuno.Un cordialissimo saluto a tutti.

Non è il non crederci più, almeno nel mio caso. Amo il mio Paese ma lo voglio più moderno, molto meno burocratico, con una dirigenza politica assai più ridotta, un Paese che non sia solo tasse , e che non rappresenti una tale bassa importanza da poter essere considerato come uno zerbino. Ben vengano le commemorazioni, che sono il nostro passato e la nostra Storia, ma mi auguro che si possa andare avanti e migliorare certe nostre patologie diventate ormai congenite. Ciao