semplicità

Quando un giudizio silenzioso fa male...


 La storia da raccontare è abbastanza comune... immaginate una piccola comunità abruzzese, età media 60-70 anni... immaginate una famiglia ben vista e considerata dalla gente, 2 ottimi genitori, una bella casa e un figlio... unico... sopra i 30... un persona allegra, un pò "pazza" dicono alcuni... ma buona e sincera...Immaginate le aspettative dei genitori, una laurea in giurisprudenza, una moglie per lui e poi un nipotino per loro...Immaginate ora una notte in discoteca, qualche bicchiere di troppo, un rapporto occasionale... immaginate lei che rimane incinta.... ed ora immaginate la bigotta comunità che circonda la famiglia di lui.... le aspettative infrante.... immaginate che si scopra che lei è divorziata e già ha una figlia... immaginate lui che comunica l'accaduto ai suoi genitori...Immaginate adesso che vadano a vivere a 900 Km dalla famiglia di lui... figlio unico... non vuole spostarsi ... Lei... neppure a metà strada...Quello che voglio dire è che spesso il dolore nasce da circostanze fortuite che ci trovano incolpevoli... alcune volte abbiamo delle responsabilità piene e paghiamo... ma di fronte al dolore ci vuole amore e comprensione...Una comunità dovrebbe stringersi intorno ad una famiglia che subisce traumi più o meno gravi e non dovrebbe metterci il carico sopra spezzando cuori e dignità... e poi le cose dipendono sempre dalla prospettiva da cui vengono viste: Immaginate adesso un bimbo biondissimo, il suo sorriso... lui che gioca con la cavalla del nonno, gli da una corota, la cavalla la mangia e lui è fuori di sè dalla felicità.... ride, corre ed abbraccia il nonno... Adesso ditemi: è davvero così terribile quello che è accaduto quella notte... i miracoli hanno le forme più inaspettate... bisogna però saperli vedere..