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Il Museo Nazionale di Reggio Calabria

Post n°3 pubblicato il 11 Maggio 2008 da riacevacanze
 

 

Conosciuto come il Museo della Magna Grecia, è l’obiettivo principale del visitatore della città di Reggio Calabria: si tratta,in effetti, di uno dei più celebri musei del mondo.

Fu edificato da Marcello Piacentini e si deve alla volontà

dell’archeologoPaolo Orsi,scopritore delle antichità

più significative della Calabria.

L’edificio ospita reperti archeologici provenienti da tutto il territorio

calabrese e datati soprattutto all’epoca della Magna Grecia,

ma anche ad epoche precedenti, alla preistoria, alla protostoria,

all’epoca romana e bizantina.

 

Nel seminterrato si trova la sezione di archeologia subacquea,

che ospita :

-una ricca collezione di ancore in pietra e in piombo, anfore greche di

epocaarcaica (IV-II sec. a.C.) e di epoca imperiale (II,III sec. d.C.);

-i reperti archeologici di Porticello;

-i celebri Bronzi di Riace e la splendida , esemplare molto raro

di ritratto greco, ritrovato nei pressi di Villa San Giovanni.

                                                  

 Al piano terra si trova la sezione dedicata alla Preistoria e alla Protostoria.

Qui possiamo ammirare il graffito rupestre proveniente dalla grotta del Romito di Papasidero, dove sono state scoperte tracce dell’uomo sapiens sapiens.

Possiamo inoltre ammirare testimonianze del Mesolitico,

del Neolitico, dell’Età del Bronzo e dell’Età del Ferro.

Al piano terra si trovano anche numerose sale dedicate a

Locri Epizephyri, che ospitano gran parte degli oggetti scoperti

dagli scavi di Paolo Orsi.

Pinakes rappresentante Persephone che ripone il corredo

Qui troviamo i corredi funerari, tra i quali ci sono gli specchi in bronzo,

materiale votivo e le famose “Pinakes”: tavolette votive in argilla,

che riproducono scene di vita quotidiana e altre

come il rapimento di Persephone.

  L'acroterio del Tempio di Casa Marafioti

I Dioscuri Castore e Polluce e la nereide.

C’è poi la sala dedicata al Tempio di Casa Marafioti, dove si trova

una ricostruzione delle parti architettoniche dell’edificio tra le quali

fortemente evocatrice è la decorazione in terracotta

del geison e della sima laterale a forma di leone.

Qui possiamo ammirare l’acroterio in terracotta

rappresentante un cavaliere sostenuto da una sfinge.

In questo piano è esposto, infine, il gruppo dei Dioscuri,

discendenti da cavallo nella Battaglia della Sagra,

trovati presso il tempio di Marasà e le tavolette

in bronzo dell’archivio del Santuario di Zeus Olimpo.

Al primo piano si trova il materiale proveniente da Reghion e

dalle colonie greche Medma, Laos, Krimisa, Kaulon,

Metauros e una collezione numismatica. 

Al secondo piano il Museo accoglie la sezione

dedicata all’arte medievale e moderna.

Tra le opere più interessanti ci sono le tavole di

Antonello da Messina e di Mattia Preti.

En francais:

Connu comme le musée de la Grande-Grèce, c’est le principal

objectif du visiteur de la ville de Reggio de Calabre.

Il a été édifié par Marcello Piacentini et on doit à la volonté

de l’archéologue Paolo Orsi, auteur de la découvert

des monuments le plus significatifs

des antiquités de Calabria.

L’édifice abrite des pièces archéologiques provenant

de tout le territoire calabraise et datant essentiellement

de l’époque de la Grande-Gréce, mais aussi d’époques précédentes,

de la préhistoire, de la protohistoire et des époques romaine et byzantine.

Au sous-sol se trouve la section d’archéologique sous-marine

qui abrite :

-une riche collection d’ancres en pierre et en plomb,

d’amphores grecques d’époque archaique(IV – II siècle av. J.-C.)

et d’époque impériale(II,III siècle après J.-C.) ;

-les pièces archéologiques de Porticello ;

-les célèbres « Bronze de Riace » et la splendide

« Tete du philosophe » , très rare exemplaire de portrait

grec retrouvé dans les environs de Villa San Giovanni.

Au rez-de chaussée se trouve la section dédiée

à la Préhistoire et à la Protohistoire.

Ici on peut voir le graffite rupestre provenant

de la grotte du Romito à Papasidero, où on a retrouvé

des traces de l’homme sapiens sapiens

Nous pouvons aussi admirer de témoignages

de l’Age Mésolithique, du Néolithique,

de l’Age du Bronze et du Fer.

Au rez-de chaussée il y a aussi beaucoup

de salles dédiée à Locri Epizephyri,

qui abritent une grande partie des objets découvert

grace aux fouilles de Paolo Orsi.

Ici se trouve les trousseaux funéraires

parmi le quelles il y a le miroir en bronze,

du materiel votif et les fameux Pinakes :

tablettes votives en argile avec des scènes

de la vie quotidienne et aussi, par exemple, du rapt de Perséphone.

Il y a aussi la salle consacrée au temple de Casa Marafioti

où se trouve une reconstruction de parties architecturales

de l’édifice parmi le quelles est fortement évocatrice

la décoration en terre cuite du geison et de la sima

latéral en forme de lion. Ici nous pouvons

admirer aussi l’acrotère en terre cuite représentant

un chevalier soutenu par une sphinx.

A’ cet étage son exposé aussi les Dioscures

retrouvé prés du temple de Marasà et les tablettes

en bronze retrouvée prés du Sanctuaire de Zeus Olympien.

Au premier étage on trouve du matériel

provenant de Rhegion et des colonies

greques Medma, Laos, Krimisa, Kaulon,

Metauros et une collection numismatique.

Au deuxième étage le Musée accueille la section

consacrée à l’art médiéval et modern.

Parmi les œuvres les plus intéressantes

il y a les tableaux d’Antonello de Messina et de Mattia Preti.

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