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La Dea della Giustizia non dovrebbe essere bendata

Post n°322 pubblicato il 06 Ottobre 2017 da riccardo081257

Oggi la pagina della cronaca di "Repubblica" racconta di due episodi che lasciano esterrefatti e pieni di avvilimento per gli atti e le conclusioni di fatti sconcertanti.

Il  primo articolo spiega come due ragazze siano state tradite nella fiducia e fatto loro violenza uscendo da una discoteca chiedendo aiuto a due tutori dell'ordine questi abbiano poi abusato dei loro corpi.

Il secondo riporta le conclusioni di un arresto in flagrante per stalking avvenuto un anno fa ai danni di una giovane donna. Oggi si sa che il processo non sarà mai fatto perché la giudice di competenza ha accettato un offerta economica riparatrice.

Quali che siano le circostanze - in entrambi i casi - rimangono interrogativi su come sia possibile relazionarsi al mondo con miserevole crudeltà e come una persona di legge - peraltro donna - abbia potuto considerare equo trasformare una condanna penale in un volgare risarcimento che umilia la vittima e la stessa giurisprudenza. Il senso di Giustizia ne resta soffocato.

E' inaudito come l'uomo - che in tali circostanze non è degno di chiamarsi tale - possa spingersi a delitti così orrendi. Ogni giorno l'essenza della donna viene umiliata anche dentro le mura di casa da familiari o parenti; le cronache sono testimoni di violenze fisiche e psicologiche che continuamente rimbombano con risonanza immediata per poi perdersi in una assurda noncuranza.

Eppure l'uomo è figlio della donna, lo tiene ben protetto dentro di sé, dentro il proprio corpo ed è qui che inizia a formarsi il suo essere. Un essere che, è auspicabile, non sia così abominevole ma che consideri, sempre, la donna come parte di  un insieme.

Sono storie che lasciano sempre un immenso vuoto attorno a noi considerando che siamo esseri umani ma che a volte l'"essere" umano non corrisponde al "sentirsi" umani.

 

 

 
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lacky.procino
lacky.procino il 06/10/17 alle 20:31 via WEB
La violenza verso le donne è un fenomeno ampiamente diffuso. Molto frequenti anche i casi di violenza psicologica. Tra le ragazze molestate, una buona parte ha subito violenze ripetute nel corso del tempo, con percentuali che crescono all’interno delle famiglie, dove sono più vulnerabili e, la maggior parte degli abusi subiti rimangono un segreto che le vittime non riescono a confidare, per paura o vergogna. Lo stalking poi, è diventato quasi una moda. E i protagonisti “gli uomini” sono soggetti malati che hanno subito violenza in tenera età. Quanto al risarcimento, è la vittima che sceglie se accettarlo o proseguire il processo. Ciao^^
(Rispondi)
 
 
riccardo081257
riccardo081257 il 07/10/17 alle 00:34 via WEB
Tragicamente resta un fenomeno ampiamente diffuso. Ragazze che troppo spesso, proprio a causa di questa condizione, restano emarginate a volte con l'aiuto delle istituzioni che si rivelano dannosi "tormentoni" dove "paura e vergogna" vengono gestiti con scarso successo. Un reato non può diventare di moda e tantomeno il reo dovrebbe essere giudicato dietro l'attenuante della malattia. Infine: la vittima è altrettanto libera di accettare senza subire pressioni? Ciao.^^
(Rispondi)
 
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