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La Casa delle Donne. Uno spazio da salvare per il bene di tutti.

Post n°332 pubblicato il 09 Novembre 2017 da riccardo081257
Foto di riccardo081257

E' notizia di oggi dal quotidiano "La Repubblica", che Virginia Raggi dichiara guerra alla Casa Internazionale delle Donne; da trent'anni un centro di elaborazione politica e culturale del femminismo . Un simbolo - ma non solo - di autonomia al femminile che un primo cittadino dovrebbe avere il dovere di difendere e conservare a maggiore ragione se il primo cittadino è donna.

Una associazione che ha dato prova di partecipazione civile con laboratori di arte e non soltanto; oltre ad essere un contenitore di spettacoli ed eventi per le donne e con le donne; in particolar modo partecipe, con i suoi centri di assistenza legale, psicologica antiviolenza. Soltanto per quest'ultimo impegno la prima cittadina dovrebbe alzare la bandiera a loro difesa.

Si parla di arretrati che ammontano a circa ottocentomila euro nell'arco di un tempo dove anche le altre amministrazioni comunali, evidentemente, non hanno saputo dare una soluzione al problema lasciandolo crescere nel tempo.

La negligenza del passato rischia di trasformarsi in intransigenza del presente. Una intransigenza colpevole di intolleranza e insensibilità civica che con la sua tracotanza rischia di essere responsabile dell'epilogo  di una realtà sociale che ha ancora in sé la forza, la determinazione e il significato per l'inizio di un rinnovato progresso.

 
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Guerriglia urbana

Post n°331 pubblicato il 03 Novembre 2017 da riccardo081257
Foto di riccardo081257

Parlare di inquinamento cittadino è ormai cosa nota. I cieli delle nostre città diventano ogni giorno più grigi; non per l'arrivo delle stagioni autunno, inverno bensì per delle particelle inquinanti che ogni giorno, ogni mese, ogni anno ci invadono della loro presenza, peraltro, provocata dall'insensatezza dell'uomo.

Sembra che gli effetti di questo inquinamento non siano soltanto di natura atmosferica ma producano negli animi delle persone una energia che si può ben definire in una sorta di "guerriglia urbana" che ogni giorno è sempre più frequente nei comportamenti delle genti. Un coinvolgimento che si trasforma in una paradossale frenesia la quale scaturisce in prepotenza spesso gratuita, senza nessuna ragione - anche apparentemente - tollerabile.

Nell'era della tecnologia avanzata sembra avanzare anche una fragilità del sistema nervoso ormai esausto dall'uso di tali tecnologie; come a non distinguere più il bene dal male, lo sbagliato dall'azzeccato, il vero dal falso.

Sicuramente la tecnica di per sé non ne è responsabile; responsabile rimane sempre l'homo.

Sapiens; definizione dal latino: sapiente, saggio, intelligente. Quando lo sarà mai l'uomo moderno?

 
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Schegge impazzite

Post n°330 pubblicato il 30 Ottobre 2017 da riccardo081257
Foto di riccardo081257

Resta all'attenzione ancora di questi giorni, la possibilità di una pace durevole nel tempo - anche se focolai in tutto il mondo smentiscono questo auspicio - contrastando le azioni di Kim Jong-un alle prese con lo spettro dell'atomica.

Già nel maggio del 2017 Papa Francesco incontrò il Presidente Trump nella speranza di un dialogo rassicurante riguardo pericoli bellici. In questi momenti di rinnovata attenzione è previsto un nuovo incontro in Vaticano tra il Papa e il Presidente americano: il 10 e l'11 novembre si incontreranno per vedere di arrestare questo insano pericolo. Un pericolo che probabilmente resterà inattuabile perché è auspicabile che già si sappia in quelle Sedi che un ulteriore conflitto armato  - con le armi di questo millennio - non avrebbe ne vinti né vincitori.

Il tentativo di Papa Francesco non è l'unico del Vaticano; infatti restano nella memoria gli sforzi del 1962  con Giovanni XXIII con la crisi dei missili a Cuba; nel 1964 con Paolo VI che nella sede dell'Onu invocò: "Mai più la guerra"; nel 1978 dove Papa Wojtyla è ricordato tra i responsabili della caduta della "cortina di ferro" e nel 1998 fu il primo pontefice a recarsi a Cuba.

Tre episodi che testimoniano l'interesse del Vaticano nella speranza di pace. Una affermazione che ancora oggi resta un auspicio invece che una certezza.

Quando i "grandi della Terra" capiranno che la pace nel mondo è l'unica diplomazia da attuare nella sua totalità, forse, le cose potranno davvero cambiare in una prospettiva migliore. 

 
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Presidi contro docenti

Post n°329 pubblicato il 25 Ottobre 2017 da riccardo081257
Foto di riccardo081257

La scuola già di per sè in perenni difficoltà, si ritrova adesso con una discriminante in più: gli stipendi  dei presidi contro quelli di insegnanti e docenti. In cronaca di Repubblica di oggi viene spiegato come la differenza sia di notevoli proporzioni: 440 euro al mese in più contro gli 85 lordi - sempre che non superino la fascia con gli 80 euro del bonus elargito da Renzi - è una disparità notevole.

L'insegnamento dovrebbe rientrare in quegli argomenti di primaria importanza visto che forma e insegna ai ragazzi non solo la cultura ma anche le basi fondamentali per imparare a muoversi nel giusto modo nella vita. Un insegnante resta un punto di riferimento per gli allievi e non riconoscere il giusto valore, è un errore. Altri paesi europei tengono in alta considerazione la realtà scolastica e in molti di questi, viene considerata la sua efficacia fornendo il meritato sostegno.

L'Italia resta l'ultimo baluardo nelle innovazioni e nei riconoscimenti riguardo a settori di estrema rilevanza come anche la ricerca; un comparto di primario valore lasciato languire nella sopravvivenza, privo di risorse e con un futuro sempre incerto.

 
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La crisi infinita

Post n°328 pubblicato il 24 Ottobre 2017 da riccardo081257
Foto di riccardo081257

Siamo in una crisi finanziari  ormai dal 2008. Nove anni di tensioni economiche che non solo l'Italia ne ha risentito ma anche la maggior parte delle città europee. Una crisi di così prolungate dimensioni, che se messa a confronto con quella, gravissima, del 1929, non ha proporzioni.

"La ripresa non si vede" è il titolo di Internazionale n°1227 del 20/26 ottobre 2017 il quale riporta i dati - apparentemente confortanti - della Agenzia italiana "Gi Group" dove - si legge - alla fine di settembre 2017 ha avuto un incremento del 25% facendo assumere 27.000 persone in un anno. Un segno che - spiega l'articolo - il mercato del lavoro è in netta ripresa dopo un lungo periodo di difficoltà.

Il Fmi - Fondo monetario europeo - prevede che la nostra economia crescerà del 1,3%.

La fiducia delle imprese - si legge  nel settimanale - è aumentata anche grazie agli ultimi dati sulla produzione industriale anche se i sondaggi ribadiscono che molte persone non notano cambiamenti significativi nella loro vita quotidiana. Ciò significa  che nonostante le svariate "assicurazioni" degli analisti del settore, la situazione permane grave.

Le aspettative giovanili di trovare lavoro sono sempre più disilluse; non a caso una percentuale non indifferente è talmente sfiduciata dal non cercarlo neppure.

Le difficoltà sono ancora evidenti e tangibili nonostante l'auspicio di un miglioramento significativo e duraturo, ed è quindi legittimo sospettare che le cause di questa situazione siano state studiate al tavolino dal grande capitale senza scrupoli. Una tattica comunque perdente ma che ha la prepotenza di mettere in ginocchio le popolazioni.

 

 
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