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FINE SCUOLA

Post n°400 pubblicato il 13 Giugno 2009 da atapo
 

UN  CAPOLINEA


 

Durante quest'anno scolastico qualche volta avevo rimesso piede nella mia ex-classe, prima dell'orario delle lezioni di francese: per gli auguri di rito pre-festività, per qualche avviso a chi frequentava il corso di francese.

La quinta! Un inizio di grossi cambiamenti psicofisici, per loro: tutti allungati, alcuni allungatissimi, le bambine già con le mossette e gli sbuffi dell'adolescenza incombente.

Ma di più qualcosa è cambiato nei modi di fare: chi ha frequentato il corso di francese ha mantenuto con me la bella confidenza che c'è sempre stata, ma gli altri...non mi saltavano più al collo, come l'anno precedente, qualcuno sembrava quasi intimidito nel parlarmi, un imbarazzo dell'età unito alla rarefazione dei nostri incontri, forse anche ad una certa rigidità imposta alla vita scolastica da chi mi aveva sostituito. Però gli occhi...oh, i loro occhi hanno sempre brillato quando ci siamo incontrati, dentro o fuori scuola e ultimamente quelli a cui chi ho detto che sarei venuta a salutarli alla festa dell'ultimo giorno di scuola si sono illuminati di un sorriso contento. Questo mi basta: so che l'affetto è ancora reciproco.

E così ieri pomeriggio sono andata alla festa della scuola, la merenda-cena organizzata dai genitori di tutte le classi. Proprio per questo ero stata invitata anche da altre classi, quelle da cui provengono i bambini del corso di francese e sono dovuta passare un po' da tutti...

ma la maggior parte del tempo è stato per la 5 A.

Ieri era tutto organizzato bene: per i bambini c'erano diversi punti di animazione: giocoleria, burattini, aquiloni, cosicchè correvano da un'attività all'altra arrivando ogni tanto ai gazebo delle vettovaglie a rimpinzarsi, a scambiare due parole coi parenti e ...con me.

Io mi sono sentita ancora tra loro, bambini e famiglie: ho raccolto, come prima, pettegolezzi e confidenze, ho ammirato nuovi fratellini, ho gustato le specialità culinarie interculturali preparate dai genitori...

 

Mi sembrava di non averli mai lasciati e credo che in realtà sia stato così: in questi due anni non c'è più stata la mia presenza fisica quotidiana, ma col cuore...sono sempre stata con loro, questa classe così problematica, ma con alunni così simpatici che nonostante tutti i miei problemi di salute mi avevano fatto resistere con loro per i primi tre anni.

 

I colleghi sono stati cordiali: ormai non dovevano più temere che gli "destabilizzassi" la classe: ho scoperto che questo lo avevano detto anche ai genitori, ma non mi fa più nessun effetto...

Ricordavo ogni alunno parlando con genitori e nonni, con tanta tenerezza, soprattutto quando erano piccoli, nei loro primi giorni di scuola.

Provavo , nella festa, lo stesso angolo di malinconia, nostalgia, sospensione di ogni altro ultimo giorno di tutte le quinte che ho avuto: è come essere arrivati al capolinea di un lungo viaggio in autobus o in treno, scenderemo tutti, chi andrà di qua, chi andrà di là, ognuno porterà un suo bagaglio di ricordi, qualche volta, forse, ci incontreremo di nuovo e saremo felici di rivederci...

 

Così mi sono accorta che sono rimasta tra di loro fino all'ultimo, erano le otto meno un quarto ed ero ancora là...sono scappata all'autobus dopo gli ultimi saluti...

Credo che questa sarà la mia ultima vera festa di un ultimo giorno di scuola...

 
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