BIENVENUE, REIMS !Mi avevano invitato. Ed io sono stata contenta di accettare. Stamattina, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, a quel tempo e a quegli anni pieni di entusiasmo e di vita, di esperienze incredibili...Nella mia ex-scuola, una collega (ed amica) che continua ad insegnare il francese nella sua classe, quest'anno ha la quinta ed è riuscita ad organizzare, con la sua classe e la classe parallela, la settimana di scambio con la città di Reims. Sarà l'ultima volta che accade, perchè la collega a giugno va in pensione, poi non resterà più nessuno nella scuola a prendersi gli onori (pochi) e gli oneri (molti) di imbarcarsi in simili imprese.Stamattina nel giardino eravamo immersi nell'atmosfera un po' eccitata che ben conosco, mentre aspettavamo l'arrivo del pullman con i bambini e gli insegnanti francesi: i maestri a ripetersi gli innumerevoli dettagli di un'organizzazione che non è mai del tutto definita e al riparo dagli imprevisti, gli alunni a fare una ricreazione diversa dalle altre, con qualcuno sempre di vedetta alla cancellata per scorgere prima di tutti il grande pullman o la fila degli ospiti in arrivo. E infatti i bambini li hanno visti prima di noi adulti: allora l'emozione aumenta, si taglia col coltello, improvvisamente tutti si raggruppano...mentre gli altri entrano, la fila diventa gruppo anche per loro, ugualmente emozionati. Chi ridacchia, chi si nasconde...mi sento tirare il braccio da qualcuno che mi chiede agitato: “Maestra, non mi ricordo più come si dice...”Noi insegnanti ci scambiamo saluti, presentazioni e domande di rito sul viaggio...e intanto qualche piccolo coraggioso (più spesso coraggiosa, le donne sono le prime anche qui) lascia il gruppo protettivo e si avvicina ad un nuovo amico a cui magari era scappato il primo sorriso...e nel modo istintivo e misterioso che hanno i bambini di entrare in relazione con i coetanei il ghiaccio comincia a sciogliersi ed è iniziata l'avventura di una settimana insieme! Nell'auditorium gli Italiani hanno cantato per dare il benvenuto agli ospiti, poi ci sono stati i saluti del dirigente, dell'insegnante organizzatrice, poi finalmente tutti a tavola, dove immagino che, come tutte le altre volte, i piccoli Francesi si innamoreranno della pasta all'italiana e chiederanno il bis e oltre...
SCAMBIO
BIENVENUE, REIMS !Mi avevano invitato. Ed io sono stata contenta di accettare. Stamattina, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, a quel tempo e a quegli anni pieni di entusiasmo e di vita, di esperienze incredibili...Nella mia ex-scuola, una collega (ed amica) che continua ad insegnare il francese nella sua classe, quest'anno ha la quinta ed è riuscita ad organizzare, con la sua classe e la classe parallela, la settimana di scambio con la città di Reims. Sarà l'ultima volta che accade, perchè la collega a giugno va in pensione, poi non resterà più nessuno nella scuola a prendersi gli onori (pochi) e gli oneri (molti) di imbarcarsi in simili imprese.Stamattina nel giardino eravamo immersi nell'atmosfera un po' eccitata che ben conosco, mentre aspettavamo l'arrivo del pullman con i bambini e gli insegnanti francesi: i maestri a ripetersi gli innumerevoli dettagli di un'organizzazione che non è mai del tutto definita e al riparo dagli imprevisti, gli alunni a fare una ricreazione diversa dalle altre, con qualcuno sempre di vedetta alla cancellata per scorgere prima di tutti il grande pullman o la fila degli ospiti in arrivo. E infatti i bambini li hanno visti prima di noi adulti: allora l'emozione aumenta, si taglia col coltello, improvvisamente tutti si raggruppano...mentre gli altri entrano, la fila diventa gruppo anche per loro, ugualmente emozionati. Chi ridacchia, chi si nasconde...mi sento tirare il braccio da qualcuno che mi chiede agitato: “Maestra, non mi ricordo più come si dice...”Noi insegnanti ci scambiamo saluti, presentazioni e domande di rito sul viaggio...e intanto qualche piccolo coraggioso (più spesso coraggiosa, le donne sono le prime anche qui) lascia il gruppo protettivo e si avvicina ad un nuovo amico a cui magari era scappato il primo sorriso...e nel modo istintivo e misterioso che hanno i bambini di entrare in relazione con i coetanei il ghiaccio comincia a sciogliersi ed è iniziata l'avventura di una settimana insieme! Nell'auditorium gli Italiani hanno cantato per dare il benvenuto agli ospiti, poi ci sono stati i saluti del dirigente, dell'insegnante organizzatrice, poi finalmente tutti a tavola, dove immagino che, come tutte le altre volte, i piccoli Francesi si innamoreranno della pasta all'italiana e chiederanno il bis e oltre...