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SCUOLA


 MA...CHI ME LO FA FARE ?
Quest'anno a scuola non c'è bisogno del mio servizio di volontariato a fare la bibliotecaria, pare che con mille incastri di orario qualcuno abbia ricavato delle ore...salvo che non ci sia la necessità improvvisa di supplenze. In ogni caso avevo deciso di non essere più disponibile: qui aumentano i nipoti, aumentano gli impegni teatrali (eh eh...), aumentano gli anni...Quando sono andata a salutare i colleghi, ormai un mese fa, parla con questo, parla con quello...con qualcuno si fantasticava di fare in classe con la mia collaborazione qualche intervento in francese, o sull'intercultura, però non tornavano gli orari...tranne che per quell'insegnante che è anche pittore...e in dieci minuti è nato un progetto!
Negli ultimi anni in cui insegnavo francese avevo lavorato bene con lui e la sua classe, che è stata l'ultima con cui siamo andati in Francia. Entrambi siamo molto creativi e le idee ci vengono una dietro l'altra. Ci siamo ritrovati in un altro momento con più calma per mettere a fuoco i dettagli: ora ha una seconda classe, entro Natale abbiamo programmato cinque incontri al venerdì mattina, uno ogni 15 giorni, sull'argomento "I colori", che faremo imparare ai bambini, oltre che in inglese, anche in francese e in spagnolo. La partenza è attraverso la lettura di un libro d'arte in francese, poi i bambini si costruiranno un loro libro dei colori, poi esamineremo altre immagini, dipingeremo, concluderemo con una tombola dei colori autocostruita. Due venerdì sono già passati.Prima del primo incontro, mi ero sorpresa a pensare: "Ma chi me l'ha fatto fare? Non c'è verso! Quando mi ritrovo nell'ambiente scolastico, se appena uno mi dà un appiglio o mi chiede qualcosa...ecco che non mi sento più pensionata e torno a prendere impegni, mi caccio in questi pasticci...che mi porteranno via tempo ed energie!"E, come tutte le volte in cui prendevo una classe nuova, avevo quella sottile ansia...anzi, un certo panico, di non saper "tenere" più i ragazzi, di farmi prendere la mano...retaggio forse delle difficoltà dei primi anni d'insegnamento...anche se ora in questi incontri siamo in due adulti davanti ai bambini e i miei timori non hanno certo ragione d'essere...Poi accade la trasformazione: entro, comincio a parlare, li ascolto, conversiamo, lavoriamo, stiamo bene insieme...mi sento tornare giovane, tornare maestra, anche se molti di loro mi chiamano "signora". Mi tornano spontanei i gesti, le reazioni, lo stare insieme ai piccoli come ho fatto per 35 anni e mentre sono in aula non sento la stanchezza, dò molto in energia e partecipazione. Alla fine della lezione siamo tutti contenti, loro hanno lavorato con impegno, cominciano a ripetere nelle altre lingue le parole che li hanno colpiti di più, quando raccolgo le mie cose per andarmene qualcuno mi abbraccia quasi stritolandomi, qualcuno mi chiede "Torni domani?" e spieghiamo a tutti che bisognerà aspettare 15 giorni, intanto finiranno i bellissimi lavori che hanno iniziato e me li faranno vedere la prossima volta...E quando riprendo l'autobus comincio a sentirmi stanca, ma penso che in fondo quindici giorni passano veloci...