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COME L' 85 ?


NEVE ...  NON  NEVE...E' tutto il pomeriggio che nevischia, il cielo è ancora indeciso se sommergere la mia città con una abbondante nevicata, come da alcuni giorni ci viene predetto dalla metereologia. Come nell' '85, dicono, le caratteristiche climatiche sono simili...Come nell' '85...brrr...mi ricordo!Abitavo a Firenze da qualche anno, ma qui in città non avevo mai visto neve. Tant'è vero che i miei figli avevano nostalgia in inverno della neve che a Bologna li faceva divertire prima che traslocassimo, quindi più di una volta se i nonni ci dicevano che a Bologna aveva nevicato, il fine settimana in auto scavalcavamo l'Appennino per fare pallate e pupazzi di neve sulle colline bolognesi...da genitori un po' sconsiderati e avventurosi quali eravamo!Ma nell' '85...Ricordo ancora quella mattina presto di gennaio, era tutto buio e nevicava fitto fitto, io accompagnavo i figli a scuola, poi sarei andata al lavoro nella mia scuola...e intorno vedevo tutto che si stava bloccando...i disagi e l'impreparazione di una città non abituata alla neve. A me all'inizio non sembrava nulla di eccezionale, ero abituata a ben peggio a nord dell'Appennino! Ma non finiva più, la neve sempre più alta, il freddo sempre più intenso...e chiusero le scuole per alcuni giorni. Intanto era tornato il sole e tutto brillava di bianco e d'argento ghiacciato, diversi gradi sotto zero anche nel primissimo pomeriggio, quando mi azzardavo ad uscire di casa con i miei bambini che giocavano tra i cumuli di neve nel giardino pubblico. Allungavamo la passeggiata fino alla riva dell'Arno per vederlo tutto ghiacciato, era un momento storico! E rientravamo a casa velocemente prima che il sole si abbassasse e sentissimo le mani e i piedi troppo congelati .
Arno ghiacciato nel gennaio 1985Ma ricordo altra neve, più indietro nel tempo: 26 novembre 1977, a Bologna. Una nevicata terribile, una vera bufera con vento fortissimo sulla città e gran parte della provincia, per tutta la notte precedente, che bloccò tutto, fece saltare la corrente perchè erano stati abbattuti dal vento e dal peso della neve i grossi tralicci delle linee elettriche. Mio marito lavorava all'Enel e nei giorni seguenti fu in prima linea per ripristinare la corrente, scattò foto impressionanti, che abbiamo ancora da qualche parte in casa. Restammo alcuni giorni senza acqua, senza energia elettrica e senza riscaldamento, io temevo per mio figlio che aveva meno di due anni, invece non si prese nemmeno un raffreddore! Ricordo che avevamo spostato in terrazza il congelatore pieno di cibarie, così all'aperto si manteneva più al fresco, visto che non poteva funzionare...Dopo quasi un mese nei parchi pubblici c'erano ancora grossi rami a terra e parti di alberi abbattuti dalla neve: raccogliemmo una parte di abete e la usammo come albero di Natale! I Bolognesi chiamano ancora quella storica nevicata "la malaneve".Decisamente ora con la neve non vado molto d'accordo...la nostra amicizia finì sui vent'anni, quando mentre camminavo per strada caddi sulla neve ghiacciata e mi ruppi un braccio...Invece prima, da piccola, oh, come l'amavo! Come la amano tutti i bambini...Con i miei amici passavamo i pomeriggi fino a buio sulle colline innevate a scendere con le slitte. Io non ne ho mai posseduta una, ma chi ce l'aveva la prestava, si facevano i turni, o si scendeva in due...Mi ritrovavo a sera con le gambe e il fondo schiena pieni di lividi, perchè c'erano cunette, c'erano sassi, a volte avevo l'impressione di volare, a volte...volavo davvero in ruzzoloni astronomici che per fortuna non ebbero mai conseguenze serie! La velocità mi entusiasmava...e dimenticavo allegramente le raccomandazioni materne: "Vai piano! Stai attenta!" Continuai queste prodezze per molti anni, qualche amico-quasi-corteggiatore in inverno doveva mostrarsi altrettanto spericolato se voleva sperare di aver fortuna ...uno lo era anche più di me, tant'è vero che dopo qualche anno si schiantò con la moto, uscendone piuttosto fratturato, ma vivo... I ricordi mi portano lontano nel tempo, in questa serata d'attesa. Dalla finestra vedo che i fiocchi si vanno infittendo...chissà cosa troverò domattina... 
dalle cronache del 1977