ricomincioda7

PASQUA 2012


 PRANZO DI PASQUAIl nostro tavolone di legno vero-finto-antico sembra enorme quando siamo solo in due a consumarvi sopra i pasti, ma ieri al pranzo di Pasqua era insufficiente...e per alcuni tegami è stato necessario usare un carrello in più! Mio marito commentava un po' allibito: “Nel giro di tre anni non ci stiamo più! La prossima volta bisogna che lo apra e lo allunghi questo tavolo...” Eravamo in nove! Ormai esigono un posto attorno al tavolo tutti e tre i nipotini, anche Damiano sul suo seggiolone che ingombra più di tutti. Un pranzo tranquillo, dando poco peso a qualche capriccio, all'acqua rovesciata sulla tovaglia, ai pezzi di tagliatelle buttati per terra da Dada, ai lanci improvvisi di qualche pallina di gomma...E che tuffo al cuore quando mia figlia all'arrivo, appena entrata in casa mia, ha esclamato: “Che bello, si sente il profumo come quando andavamo a casa della nonna!” (alludendo a mia mamma) Ho provato un brivido di emozione dentro di me, si potrebbe anche credere che c'erano delle sue tracce, c'era lei lì con noi, che mi aiutava a ricreare e a mantenere quelle belle atmosfere degli incontri familiari, ora che la nonna sono diventata io...quel profumo forse aveva attraversato il tempo e chissà quale spazio... La vigilia, mentre preparavo, avevo ripensato a cosa faceva piacere per Pasqua a me e a mio fratello quando eravamo piccoli e a cosa organizzavo con i miei figli, ricordi di infanzie lontane...allora ho ricercato alcuni pupazzetti a forma di coniglio che tenevo fra il mio materiale di scuola e li ho sparsi sulla tavola apparecchiata e sul divano...Il nonno (mio marito) ha avuto come al solito da ridire: “Ecco, guardiamo sempre all'estero, i conigli sono della tradizione nordica, noi abbiamo i pulcini e gli agnelli!”Uffa, io avevo in casa solo conigli! Ai pulcini provvederò l'anno prossimo... Tanto ai bimbi sono piaciuti lo stesso. Poi ho cotto le uova sode e ho preso fuori dall' armadio delle cose antiche una grande scatola con gli avanzi di matite colorate ancora dai tempi dei miei figli e quando sono arrivati, nell'attesa di andare a tavola, gli ho proposto di colorarle. Si sono messi all'opera, figli e nipoti: chi colorava, chi guardava, chi voleva assaggiare le matite colorate... 
 Penso che di questa giornata mi rimarrà in mente proprio la dolcezza di questo momento, le mie due generazioni insieme unite da una scatola storica di colori e da un cestino di uova sode...E ho avuto due splendidi aiutanti quando si è trattato di spostare il carrello dalla cucina alla sala da pranzo...mentre un terzo si dava da fare a dirigere tutto quel traffico...o forse l'intenzione di quest'ultimo era un po' diversa? Per la cronaca: il carrello è arrivato indenne a destinazione!