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FRANCESE E...


 IL CALCIO O IL  FRANCESEStimolata da uno dei commenti, vorrei aggiungere alcune osservazioni su ciò che ho scritto nel post precedente, fare ipotesi (quasi certezze) sul perchè il gruppo dei bambini che frequentano il mio corso di teatro-francese sia così...eterogeneo dal punto di vista delle origini e delle provenienze. Ody diceva che gli Italiani sono troppo impegnati nel calcio ed io aggiungerei che le bambine sono troppo impegnate nella danza e nei balletti: l'avevo già scoperto due anni fa andando per le classi e parlando con i bambini stessi. E questi impegni sono davvero gravosi: non un pomeriggio alla settimana per divertirsi e rilassarsi un po' dopo la scuola, ma come minimo due, piuttosto tre, inoltre bisogna mettere in conto dalla primavera in poi le gare in altre serate o nei fine settimana... Se ci si aggiunge qualche altro corso e il catechismo, so di bambini che nella settimana hanno solo un pomeriggio libero, in cui poter giocare liberamente, incontrare amici ecc... E se poi gli amici non hanno libero lo stesso giorno... son problemi, qualcuno deve rinunciare a qualcosa e si devono accordare le mamme che li accompagnano di qua e di là. Molti bambini di famiglie straniere non hanno ancora l'abitudine a questo “pienone” di attività, spesso non hanno nemmeno grandi possibilità economiche (i corsi costano). Il mio corso è gratuito, tranne una piccola cifra di assicurazione. Io continuo a farlo come volontariato, perchè credo sia un'opportunità importante per avvicinarli ad una nuova lingua, quindi non devono versare le quote richieste dalla scuola per pagare gli insegnanti, come per altri corsi extracurricolari, tipo quelli musicali che affascinano, ma sono costosissimi. Per i bambini di famiglie magrebine e di altri paesi francofoni venire da me è un'opportunità per praticare un po' di francese che si ritrovano quando tornano in vacanza nei paesi d'origine. I piccoli sono molto contenti di questo, qualche genitore non ha ancora ben capito che in venti lezioni di poco più di un'ora ciascuna non è possibile imparare una lingua, qualcuno non era soddisfatto, altri hanno chiesto perchè non facevo più di una lezione per settimana...Così ho parlato con gli adulti quando accompagnano i figli, cercando di far capire che io dò solo una chance in più, stimolo l'interesse attraverso i giochi e il teatro (a quell'ora e a quell'età non è possibile fare di più) ...ma sarebbe bello che loro riprendessero a casa quello che facciamo a scuola, parlando in francese oltre che in arabo, in modo da fissare più rapidamente parole e frasi... e insisterò su questo concetto finchè ce ne sarà bisogno. E ho fatto un'altra scoperta in questi anni: le famiglie immigrate hanno già capito, al contrario di molti Italiani, quanto sia importante nel mondo attuale conoscere più lingue e sono quindi disponibili a sfruttare questa possibilità: la mamma giapponese del piccolo L. (il papà è italiano) mi ha detto tranquillamente quando si è presentata: “Mio figlio parla l'italiano, il giapponese, l'inglese... è molto interessante che possa avvicinarsi anche al francese!” Senza contare che più lingue si conoscono...più è facile apprenderne di nuove...il nostro cervello diventa più “attrezzato” in questo senso! 
"Immobiles...vous etes des statues!"