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LETTURE


 VECCHIE RIVISTE
 La telefonata del signor G qualche tempo fa (vedi post n.941) e un raccontino scritto in quel periodo da un'amica in un gioco letterario su facebook: due piccoli fatti che si sono incontrati insieme e mescolandosi hanno dato vita in me a ricordi e riflessioni...Moltissimi anni fa, d'estate, nella casa dei miei suoceri sull'appennino modenese, quei giorni che i miei figli ricordano come le belle vacanze coi nonni...Io non mi sentivo molto a mio agio lassù, i lettori amici conoscono le vicende: quando non ero in passeggiate con figli e marito me ne stavo a leggere, a studiare (dovevo ancora finire l'università), aiutavo mia suocera con la quale intrecciavo scarne conversazioni...non solo per la mia timidezza... Giravo per le stanze di quella casa osservando i vecchi mobili, eredità di bisnonni e trisnonni, i vecchi ninnoli e chiedevo le vecchie storie di famiglia, sicura che fosse un terreno di conversazione che a me interessava, come sempre mi interessano le storie di vita, che a lei faceva piacere, e abbastanza neutrale per non provocare contrasti tra le nostre mentalità così differenti. Un giorno scoprii, in un armadio aperto non so per quale motivo, una montagna di vecchie riviste femminili: moda, racconti, attualità (molto datata...). Incuriosita chiesi a mia suocera se potevo leggerle. “Certo, finchè vuoi!” Così mi immersi in quelle letture per me inusuali... Erano tutti racconti d'amore, di quegli amori pieni di sentimentalismo, di traversie, di contrasti, di sciagure, di colpi di scena e di ravvedimenti...per poi concludersi tutti, immancabilmente, con almeno un matrimonio e un finale lietissimo e strappalacrime...Storie che io non leggevo più da quando avevo sedici anni... Però mi catturavano, ne iniziavo una per noia, poi la vicenda avanzava e mi veniva la curiosità di scoprire come andava a finire, qualche struggimento lo provavo nei passaggi più romantici mentre contemporaneamente mi dicevo: “Ma che sdolcinature! La vita vera non è così...” Perchè in quegli anni la MIA vita vera non era certo morbida... alla fine mi davo della cretina per averci perso sopra del tempo, avrei potuto fare qualcosa di meglio, ma era vacanza... quelle riviste mi avevano attirato come una droga, non ne capivo il perchè...Da tanti anni non siamo più tornati lassù in vacanza e avevo dimenticato.Dopo la morte di mia suocera, nel primo giro che io e mio marito facemmo nella sua casa a Bologna, scoprii in un armadio un grosso pacco di riviste femminili attuali e altre ne stavano arrivando per posta, in abbonamento. Le sfogliai e mi resi conto che erano della stessa razza di quelle lasciate in montagna: mia suocera aveva continuato a leggerne in tutti questi anni... mi tornò in mente tutto.Ma nel frattempo si erano svelate tante cose, i drammi di famiglia erano venuti allo scoperto e stavolta mi è parso di capire... ...per lei erano state un sogno, forse un rifugio: una vita familiare di dolcezza e di amore che sicuramente avrebbe desiderato per sé, ma che era così lontana da quella che lei viveva nella realtà... per tutto questo tempo forse cercava cose che non si erano realizzate per lei... ...e mi torna in mente il signor G, mi immagino le sue premure, il suo lievissimo corteggiamento d'altri tempi che chissà... le avrà dato l'dea di qualcosa assaporato soltanto in quelle letture...Ora quella montagna di riviste mio marito l'ha portata in parrocchia: pare che ci siano altre signore molto anziane che ne vanno matte...