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CASALINGHITUDINI ANTICHE 3


 MERCATO(proposta del mercoledì - 1a settimana)  
Guttuso, la Vucciria Il mercato è cosa da donne. So che molte la pensano come me. Solo noi donne proviamo il gusto profondo del vagare lentamente tra un banco e l'altro, dell'adocchiare l'occasione facendo finta di guardare altro, del frugare senza stancarci tra montagne di merce perchè l'istinto ci suggerisce che sotto a tutto troveremo certamente quello che fa per noi... I nostri uomini, a meno che non siano all'inizio del rapporto amoroso, quando farebbero gioiosamente ogni sacrificio allettati da future ricompense, ci seguono distratti, sbuffanti, a volte arrivano al muso lungo e al litigio facile se i tempi del mercato, delle scelte indecise (cioè: ponderate), degli acquisti, si dilatano a nostro rischio e pericolo... E allora al mercato andiamoci da sole, o tra noi donne: mamme, figlie, sorelle, amiche, anche la suocera può essere preferibile al marito in questo caso! Ho voluto essere un po' scherzosa, ma un fondo di verità c'è, dopo tanti anni di esperienze! Mio marito sta a meraviglia nella categoria degli uomini descritti sopra. In verità, in questi ultimi anni sono riuscita a RIEDUCARLO un poco: con la mia abilità di tour operator e i miei interessi antropologici gli ho suggerito insistentemente che quando siamo in viaggio è NECESSARIO visitare i mercati dei luoghi in cui sostiamo: io sono convinta che al mercato si scopra veramente l'anima di una città, si conosca come è la sua gente, si entri nel cuore della vita e delle abitudini locali, oltre che, naturalmente, avere la possibilità di assaggiare specialità gastronomiche... I colori, gli odori, le grida, i personaggi, i brandelli di conversazione che ascolti, le frasi che scambi con i venditori magari in una lingua che conosci a malapena o in un miscuglio di lingue diverse... aprono spiragli su mondi nuovi... Non ho viaggiato molto, ma i mercati che sono riuscita a visitare li ricordo tutti e sono bei ricordi... Anche lui ora sta entrando in questo ordine di idee e, almeno in viaggio, non considera più una tortura fare un giretto al mercato locale. C'è una famosissima poesia di Prévert che parla dei mercati... e dell'amore: piacque molto ad una classe quinta a cui molti anni fa proposi di metterla in scena. Le bambine soprattutto apprezzarono e commentarono l'ultima strofa: nessuno ha il diritto di farti schiava per amore, l'amore non ha niente a che vedere con la schiavitù, l'amore è vero se ti lascia la libertà... Pour toi mon amour Je suis allé au marché aux oiseauxEt j'ai acheté des oiseauxPour toi mon amourJe suis allé au marché aux fleursEt j'ai acheté des fleursPour toi mon amourJe suis allé au marché à la ferrailleEt j'ai acheté des chaînesDe lourdes chaînesPour toi mon amourEt puis je suis allé au marché aux esclavesEt je t'ai cherchéeMais je ne t'ai pas trouvéemon amour  (traduzione) Sono andato al mercato degli uccelliE ho comprato degli uccelliPer te amore mioSono andato al mercato dei fioriE ho comprato dei fioriPer te amore mioSono andato al mercato dei rottamiE ho comprato catenePesanti catenePer te amore mioPoi sono andato al mercato degli schiaviE ti ho cercataMa senza trovarti amore mio