A PARIGI19 settembre Il TGV ci deposita alla Gare du Nord (quella di Amélie, mi pare) per un pranzetto ritardato a base di Orangina, la tipica mezza baguette poulet-salade-tomate e la prima tartellette aux framboises (crostatina ai lamponi). Ah! Sapori familiari e amati! Come dicevo appena ritornata da questo viaggio, ho una sottile inquietudine arrivando a Parigi, come avessi timore, dopo 10 anni, di non amarla più, dopo che adesso avevo conosciuto anche Londra... come ritrovare un vecchio amore dopo aver avuto altre esperienze... Macchè! Forse con la complicità della baguette tiepida e croccante rapidamente mi sono sentita di essere tornata a casa. E comincio a parlare, perchè ora, col francese, toccano a me le incombenze burocratiche, tipo le tessere per la metropolitana e i contatti all'hotel. Tutto fila liscio, poi...l'hotel: palazzo tipico della semiperiferia, scale di legno, siamo in alto, ma per fortuna c'è l'ascensore stavolta. Il monolocale è piccolissimo, praticamente se si apre la porta del bagno non si cammina più, se uno sta al lavoro nell'angolo cucina all'altro restano pochi metri per muoversi... in bagno lo scarico del rubinetto perde e provvederemo mettendoci sotto una padella perchè nonostante le ripetute segnalazioni non verranno a ripararlo (in compenso ci daranno una padella in più!). E altre amenità di questo genere, che comunque non mettono a repentaglio la sopravvivenza... Del resto avevamo chiesto noi un hotel economico e trattandosi di Parigi... Mio marito, abituato quando andava in trasferta ad hotel ben più “sontuosi”, è sconvolto ed io cerco di convincerlo dicendo che la mia amica parigina mi raccontava che le stanze a Parigi sono tutte piccolissime, che in fondo è una soluzione romantica, un po' bohemienne: dalla finestra che si affaccia su un cortiletto interno con un alberello là in fondo si vede però il cielo, i tetti, tante altre finestre di stanzine come le nostre, con tende colorate e senza persiane... Usciamo per la cena e facciamo un giro nel quartiere, siamo a Batignolles, non c'ero mai stata: è zona residenziale, ma piena di vita: negozi, mercati, bistrots, ateliers per corsi di pittura e scultura... penso che mi troverò bene!
LA MIA PARIGI 1
A PARIGI19 settembre Il TGV ci deposita alla Gare du Nord (quella di Amélie, mi pare) per un pranzetto ritardato a base di Orangina, la tipica mezza baguette poulet-salade-tomate e la prima tartellette aux framboises (crostatina ai lamponi). Ah! Sapori familiari e amati! Come dicevo appena ritornata da questo viaggio, ho una sottile inquietudine arrivando a Parigi, come avessi timore, dopo 10 anni, di non amarla più, dopo che adesso avevo conosciuto anche Londra... come ritrovare un vecchio amore dopo aver avuto altre esperienze... Macchè! Forse con la complicità della baguette tiepida e croccante rapidamente mi sono sentita di essere tornata a casa. E comincio a parlare, perchè ora, col francese, toccano a me le incombenze burocratiche, tipo le tessere per la metropolitana e i contatti all'hotel. Tutto fila liscio, poi...l'hotel: palazzo tipico della semiperiferia, scale di legno, siamo in alto, ma per fortuna c'è l'ascensore stavolta. Il monolocale è piccolissimo, praticamente se si apre la porta del bagno non si cammina più, se uno sta al lavoro nell'angolo cucina all'altro restano pochi metri per muoversi... in bagno lo scarico del rubinetto perde e provvederemo mettendoci sotto una padella perchè nonostante le ripetute segnalazioni non verranno a ripararlo (in compenso ci daranno una padella in più!). E altre amenità di questo genere, che comunque non mettono a repentaglio la sopravvivenza... Del resto avevamo chiesto noi un hotel economico e trattandosi di Parigi... Mio marito, abituato quando andava in trasferta ad hotel ben più “sontuosi”, è sconvolto ed io cerco di convincerlo dicendo che la mia amica parigina mi raccontava che le stanze a Parigi sono tutte piccolissime, che in fondo è una soluzione romantica, un po' bohemienne: dalla finestra che si affaccia su un cortiletto interno con un alberello là in fondo si vede però il cielo, i tetti, tante altre finestre di stanzine come le nostre, con tende colorate e senza persiane... Usciamo per la cena e facciamo un giro nel quartiere, siamo a Batignolles, non c'ero mai stata: è zona residenziale, ma piena di vita: negozi, mercati, bistrots, ateliers per corsi di pittura e scultura... penso che mi troverò bene!