ricomincioda7

17 DICEMBRE


  Molti anni fa, quando insegnavo il francese nella scuola primaria (allora si chiamava ancora elementare) e quando ancora il ministero ci organizzava i corsi di aggiornamento linguistici, un giorno in un corso una collega arrivò a lezione molto, ma molto contenta. Era la fine dell'anno scolastico, in giugno, quando le classi quinte fanno la cena d'addio tra alunni, genitori e insegnanti e a questi ultimi alla fine della cena prima del dolce viene consegnato un pacchettino... poco misterioso: un regalo che faccia ricordare all'insegnante quella classe per tutti i saecula saeculorum. Ebbene, a quell'insegnante una classe quinta aveva regalato un orologio, nientemeno che uno swatch con disegnata sul quadrante la tour Eiffel. Lei ne era molto fiera: un regalo grazioso e azzeccato per la maestra di francese! Io di solito non invidio nessuno, però quella volta... vi assicuro che l'avrei gradito tantissimo anch'io! E in tanti anni in cui ho insegnato il francese a tutte le classi della scuola, con tante quinte accompagnate con questa lingua alle scuole medie e molte volte anche in Francia... speravo sempre che a qualcuno venisse l'idea! Ho ricevuto doni di tutti i tipi, da quelli inguardabili che ho rapidamente nascosto in fondo agli armadi, a quelli utili, a quelli veramente graziosi (semplici gioiellini, tipo braccialetti o collanine, i preferiti), ma l'orologio con disegnata la torre Eiffel non è MAI arrivato! Sarebbe stato un simbolo, una rappresentazione del mio lavoro e della mia passione per quella terra e quella lingua. Anche in casa ogni tanto negli anni, buttavo lì qualche frase: "Ma che originale quell'orologio! Sarebbe proprio adatto a me!" Mai nessuno ha raccolto. Credo che ora non sia più nemmeno in produzione, ormai ho desistito e non ci spero più. Però in questi giorni, parlando di doni, mi è tornato in mente... va beh, non si può avere tutto nella vita!