ricomincioda7

FINE DI UN' EPOCA


 IL TERZO MOSCHETTIERE 
 E parliamo anche del terzo, quello più lontano, quello che incontriamo meno... Ieri Riccardo non aveva disponibile la baby sitter così siamo andati noi a Montelupo a prenderlo all'uscita della scuola materna e l'abbiamo portato a Firenze con noi. Appena entrato in casa , alla mia domanda "facciamo la merenda?" rispondeva che non aveva fame e si fiondava verso lo scatolone dei giochi... Certo più interessanti, visto che li ritrova e li usa solo ogni tanto... Però dopo una mezz'ora ha accettato lo yogurt. Mio marito doveva uscire così me lo sono goduta tutto io questo nipotino. Ha chiesto che giocassi con lui e ci siamo intrattenuti insieme fino all'ora di cena. Intanto controllavo che l'arrosto al latte non si attaccasse: ogni tanto il gioco veniva sospeso per dare un'occhiata insieme ai fornelli. Perchè a lui piace "controllare e aiutare" anche a casa sua. E' buffo ascoltarlo perchè inventa sempre storie nuove coi giocattoli e i personaggi: i cubi diventano case, ogni casa è abitata da un puffo, le case si incendiano quindi il camion dei pompieri ha molto da fare... Le puffette si combattono tra loro, lazo contro spada (sì, abbiamo delle puffette un po'...guerriere) il divano è una parete scoscesa da cui scivola il gatto Birba e cade nel mare-pavimento, dove per fortuna ci sono isole e zattere che lo salvano (ecco l'uso delle piastrelle di gomma con disegnate lettere e numeri). La puffetta capitana è un po' comandina e decide chi salvare e chi dare in pasto ai coccodrilli, che però all'ultimo vengono sempre battuti... Gli fa un po' impressione la puffetta infermiera che impugna la siringa... le analisi del sangue che ha fatto da poco per il controllo periodico della celiachia gli hanno lasciato sensazioni spiacevoli... Sembra un bimbo così calmo e tranquillo e con i giocattoli si sfoga a fare lotte e scazzottate, qualcuno vince e qualcuno perde... penso sia uno sfogo necessario... E' divertente ascoltarlo e stare al suo gioco, rilanciargli le proposte e vederne gli sviluppi... Alle 20 sono ritornati i suoi genitori, che hanno approfittato per fare un po' più tardi, tanto restavano a cena con noi. L'arrosto non si è attaccato troppo, ma Riccardo aveva decretato che non gli piaceva, ha mangiato solo il risotto da cui ha escluso con precisione chirurgica tutti i pezzetti di asparagi... Al mattino avevo preparato due crostate, una alla ricotta con la farina adatta a Riccardo, una alla cioccolata, come piace al suo papà, cioè mio figlio. E gli ho detto: "Visto che il 19 è il tuo compleanno, possiamo considerare questa cena insieme e questa torta come un festeggiamento. Oppure vuoi la tua "torta di Marco" come tutti gli anni passati, da quando avevi due anni?" Ha risposto: "No, ormai ho 38 anni, meglio che non ci pensi troppo a questo tempo che passa... Direi che si può sospendere la tradizione, mi basta questa crostata..." Ecco, fine di un'epoca. Lui comincia a sentire la malinconia dell'invecchiamento, io... ho sentito una piccola malinconia di mamma pensando ai passati... 36 anni di torte!