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IL BOOK


 SORRIDI, PREGO... 
 La proposta arrivò tempo fa agli allievi del teatro delle Spiagge: un fotografo, direttore di una scuola di fotografia a Firenze, offriva gratuitamente a chi di noi era interessato un book fotografico, da realizzarsi durante le ore di lezione dei suoi studenti, c'erano date e orari per gli appuntamenti... Sapete cos'è questo book? Un album di foto che gli attori, o le indossatrici, presentano ai registi o a chi potrebbe offrire del lavoro nel settore artistico... naturalmente le foto devono esprimere al meglio bellezza e talento, in questo caso... Insomma, io lasciai cadere la proposta. Che me ne facevo? Mica ho intenzione di correre dietro a provini e casting, di cercare un mestiere nuovo... e poi non sono affatto fotogenica, le mie “bellezze” è arduo metterle in evidenza... sarebbe stata una sfida improba per quegli allievi fotografi... Qualcuno di noi andò, in coppia per farsi coraggio, e ci raccontava, quando ci incontravamo a lezione... L'appuntamento che l'ultima coppia già da tempo aveva fissato era ieri domenica 9 marzo; una delle due ragazze però è partita per un viaggio improvviso e l'altra non voleva andare da sola... Quasi senza accorgermi ho detto: -Se vuoi vengo io!- E subito mi ero quasi pentita, ma ormai era fatta... Così ieri alle 15 e 30 eravamo allo scuola di fotografia, con una leggera emozione per il quasi ignoto che ci attendeva e due grandi borse piene di abiti, cappelli e accessori, lei in più aveva comperato un grande girasole. Infatti ci era stato chiesto di portare cambi e accessori vari, per variare un poco le foto e le ambientazioni. Siamo state lì a “lavorare” fino alle 18,30 e... mi sono divertita molto, lo confesso! Anche se un po' di stanchezza alla fine si sentiva... Vi racconto con piacere: erano 14 studenti, uomini e donne, di ogni età: i più giovani ancora ragazzi, qualcuno della mia età o quasi. Divisi in quattro gruppi, dopo gli scatti di ogni gruppo facevamo qualche minuto di intervallo o per cambio di abito. Ogni fotografo aveva a disposizione circa una decina di minuti, durante i quali poteva fare ciò che voleva, tutti hanno scattato foto a noi due insieme, poi all'una, poi all'altra da sole. E si sbizzarrivano a scegliere accessori diversi, i miei cappelli hanno fatto furore, a chiederci pose ed espressioni differenti. Qualcuno era di poca fantasia, ma altri ci suggerivano anche piccoli canovacci da interpretare mimando mentre loro scattavano. -Siete o no attrici?- Dicevano. Mi sono accorta di come fosse diverso lavorare con l'uno o con l'altro: con certi mi sembrava di essere considerata solo una statua, davano indicazioni secche, essenziali, facevano scatti prevedibili, con altri invece era più divertente perché il loro modo di fare creava un certo feeling che mi aiutava moltissimo anche a suggerire io stessa nuove pose che loro apprezzavano. E non avevo più il pensiero che tanto sarei venuta male, mi bastava divertirmi e vedere che poi anche loro erano soddisfatti degli scatti... Qualcuno ci chiedeva se avevamo delle richieste specifiche per foto particolari, ma in realtà né io né la mia amica avevamo di queste esigenze, così ci siamo proprio affidate alle loro idee e alle nostre improvvisazioni: avremo figure intere, mezzi busti, primi piani... e foto con le facce buffe... Fra qualche settimana, quando le avranno sistemate (chissà se fotoshop farà miracoli?), il fotografo ci porterà i CD con le foto alla scuola di teatro e mi rivedrò, ne sono molto incuriosita... Avrò così anch'io il mio book fotografico... e chissà... potrei anche sognare un regista, un grande film, l'Oscar... ah ah ah!