DA COSA NASCE COSAQualche settimana fa su facebook mi iscrissi a alcuni gruppi: “Compro, rivendo ecc...” La solita filosofia del NON SI SA MAI, per cui mio marito mi prende in giro. Un giorno vi trovai l'annuncio di una ragazza di Sesto Fiorentino che chiedeva stoffe di qualsiasi tipo. Avevo ancora stoffe dall'eredità di mia mamma, avanzi, ritagli... ora con i lavori in casa e in previsione di un eventuale futuro trasloco... chissà se... Così mi misi in contatto con questa persona e, tra un messaggio e l'altro sempre su facebook, scoprii che avrebbe partecipato alla manifestazione “Svuota la cantina” del 18 maggio. Anni fa avevo pubblicato qui sul blog la cronaca di un mio pomeriggio a questo mercato come compratrice, era la prima volta che ne sentivo parlare e apprezzavo che finalmente anche da noi partissero queste iniziative che in Francia sono all'ordine del giorno in ogni città e paese e permettono di liberarsi di cose che non servono più, trovando magari ciò che ci piace o che ci serve da altri privati che come noi espongono un po' di tutto su stuoie e banchetti improvvisati. A Sesto l'iniziativa è riservata ai residenti nel comune e questo non mi ha mai permesso di parteciparvi per tentare di riciclare un po' di cose mie e, soprattutto, i resti dell'eredità di mia mamma. Allora mi venne l'idea e, scusandomi per la mia sfacciataggine, chiesi a questa nuova amica se nella sua esposizione a “Svuota la cantina” avessi potuto mettere anche qualche oggetto mio, visto che ufficialmente non potevo comparire essendo straniera... Lei acconsentì e un pomeriggio della settimana scorsa andai a casa sua a portarle le mie stoffe, a conoscerla di persona, a concordare per domenica 18 maggio. Così ho scoperto che è una ragazza sulla quarantina, molto aperta, esuberante, bravissima nei lavori di artigianato tipo piccoli gioielli, decorazioni, ecc., che i suoi genitori sono poco più anziani di me: il babbo fa artigianato intagliando il legno e di falegnameria, la mamma con stoffe, filati, nastri, è abilissima a confezionare borse, pupazzi, cose all'uncinetto e tutto ciò che la fantasia può suggerire. Per vendere i loro lavori frequentano i vari mercati di artigianato di cui vengono a conoscenza e sono attrezzati con il banco, il gazebo, i ganci per appendere... Quindi ieri avrebbero esposto non solo robe di cui volevano disfarsi, ma anche le loro creazioni. A questo punto mi ero un po' vergognata della mia sfacciataggine, forse non era il caso... invece S. ha insistito che si poteva fare, le ho elencato ciò che pensavo di portare e ci siamo date appuntamento domenica mattina, cioè ieri, alla postazione che le avevano assegnato... Lei e i suoi genitori sono stati molto cordiali e gentili: mi hanno lasciato quasi un terzo dello spazio, mi hanno prestato i ganci che non avevo, S mi ha dato suggerimenti da esperta per sistemare gli oggetti in modo da attirare la gente. Alle 9 sono arrivata, trascinandomi una valigiona e uno zaino pieni, accompagnata da mio marito che portava una cassetta con oggetti fragili e un altro zaino. Lui è fuggito subito a godersi una domenica senza moglie, ma alle prese con le risistemazioni dei mobili, io ho passato là, a fare la venditrice, tutta la giornata fino alle 19,30 quando è ritornato a prendermi mentre stavamo smobilitando e impacchettando tutto. Un'esperienza nuova...(a parte vendere i dolci di cui parlai qui poco tempo fa)
SVUOTA LA CANTINA
DA COSA NASCE COSAQualche settimana fa su facebook mi iscrissi a alcuni gruppi: “Compro, rivendo ecc...” La solita filosofia del NON SI SA MAI, per cui mio marito mi prende in giro. Un giorno vi trovai l'annuncio di una ragazza di Sesto Fiorentino che chiedeva stoffe di qualsiasi tipo. Avevo ancora stoffe dall'eredità di mia mamma, avanzi, ritagli... ora con i lavori in casa e in previsione di un eventuale futuro trasloco... chissà se... Così mi misi in contatto con questa persona e, tra un messaggio e l'altro sempre su facebook, scoprii che avrebbe partecipato alla manifestazione “Svuota la cantina” del 18 maggio. Anni fa avevo pubblicato qui sul blog la cronaca di un mio pomeriggio a questo mercato come compratrice, era la prima volta che ne sentivo parlare e apprezzavo che finalmente anche da noi partissero queste iniziative che in Francia sono all'ordine del giorno in ogni città e paese e permettono di liberarsi di cose che non servono più, trovando magari ciò che ci piace o che ci serve da altri privati che come noi espongono un po' di tutto su stuoie e banchetti improvvisati. A Sesto l'iniziativa è riservata ai residenti nel comune e questo non mi ha mai permesso di parteciparvi per tentare di riciclare un po' di cose mie e, soprattutto, i resti dell'eredità di mia mamma. Allora mi venne l'idea e, scusandomi per la mia sfacciataggine, chiesi a questa nuova amica se nella sua esposizione a “Svuota la cantina” avessi potuto mettere anche qualche oggetto mio, visto che ufficialmente non potevo comparire essendo straniera... Lei acconsentì e un pomeriggio della settimana scorsa andai a casa sua a portarle le mie stoffe, a conoscerla di persona, a concordare per domenica 18 maggio. Così ho scoperto che è una ragazza sulla quarantina, molto aperta, esuberante, bravissima nei lavori di artigianato tipo piccoli gioielli, decorazioni, ecc., che i suoi genitori sono poco più anziani di me: il babbo fa artigianato intagliando il legno e di falegnameria, la mamma con stoffe, filati, nastri, è abilissima a confezionare borse, pupazzi, cose all'uncinetto e tutto ciò che la fantasia può suggerire. Per vendere i loro lavori frequentano i vari mercati di artigianato di cui vengono a conoscenza e sono attrezzati con il banco, il gazebo, i ganci per appendere... Quindi ieri avrebbero esposto non solo robe di cui volevano disfarsi, ma anche le loro creazioni. A questo punto mi ero un po' vergognata della mia sfacciataggine, forse non era il caso... invece S. ha insistito che si poteva fare, le ho elencato ciò che pensavo di portare e ci siamo date appuntamento domenica mattina, cioè ieri, alla postazione che le avevano assegnato... Lei e i suoi genitori sono stati molto cordiali e gentili: mi hanno lasciato quasi un terzo dello spazio, mi hanno prestato i ganci che non avevo, S mi ha dato suggerimenti da esperta per sistemare gli oggetti in modo da attirare la gente. Alle 9 sono arrivata, trascinandomi una valigiona e uno zaino pieni, accompagnata da mio marito che portava una cassetta con oggetti fragili e un altro zaino. Lui è fuggito subito a godersi una domenica senza moglie, ma alle prese con le risistemazioni dei mobili, io ho passato là, a fare la venditrice, tutta la giornata fino alle 19,30 quando è ritornato a prendermi mentre stavamo smobilitando e impacchettando tutto. Un'esperienza nuova...(a parte vendere i dolci di cui parlai qui poco tempo fa)