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PREGO, DOCUMENTI


 SANS PAPIERS 
Monet, Gare Saint Lazare Venerdì scorso in mattinata attraversai in bus la città per recarmi ad un ufficio pubblico: dovevo prendere informazioni e ritirare moduli per richiedere un'eventuale sovvenzione , visto che nella ristrutturazione della nuova casa vorremmo eliminare le barriere architettoniche che possono creare ostacoli alle nostre condizioni fisiche e di salute. Ci sono leggi e delibere, procedure e burocrazie... figuriamoci! Quando avevo telefonato l'impiegato mi aveva risposto che era complicato e impossibile da spiegare per telefono e mi aveva invitato ad andare di persona. Eccomi quindi dall'usciere a cui domando dove sta la stanza che mi serve. Lui mi richiede un documento, gli lascio la carta d'identità che ripone nei suoi schedari e in cambio mi dà il badge col numero e l'intestazione dell'ufficio pubblico. Ora posso salire e intrattenermi piacevolmente con un impiegato molto gentile che mi riempie di fascicoli cartacei da compilare, mi martella di articoli, codici, procedure, risponde alle mie perplessità... la sua cortesia arriva fino a compilarmi a matita ciò che è già compilabile. Alla fine mi congeda con un bel sorriso che accompagna la frase “Le possibilità che riceva la sovvenzione sono pochissime visto che i fondi ogni anno diminuiscono, ma può tentare... Arrivederci e auguri!” Io mi avvio all'uscita con la testa in cui si accavallano tutte le regole che ho appena ascoltato, che spero di avere capito e che ora devo ricordare. E sono così presa da tutto questo che dimentico di rendere il badge, che avevo messo in borsa, e di riprendere la mia carta d'identità. E me ne dimentico molto a lungo... lo scopro solo sabato sera, quando faccio un cambio di borsetta perché la domenica mattina devo partire, cerco la carta d'identità e mi ritrovo in mano il badge!!! Sono senza documenti! Perchè io non ho la patente, la carta d'identità è l'unico che possiedo! La mattina dopo devo partire, viaggiare in treno, visitare musei. Ho già preparato tutto per questo viaggio tramite internet, ho stampato i biglietti del treno e le prenotazioni per i musei, ma ci sono quelle scritte in piccolo che dicono: “potrebbe essere richiesto un documento d'identità” che non mi lasciano tranquilla, non ricordo l' abbiano mai chiesta, però... Che gli racconterei? Gli faccio vedere il badge? Qualcosa che assomiglia a un documento in realtà ce l'ho, è la tessera dell'invalidità dove c'è anche la mia foto, non so quanto potrebbe servire, di sicuro dovrò mostrarla dove ho prenotato l'ingresso a tariffa agevolata per questo motivo, spero che si accontentino e per fortuna che quella mi è rimasta... Insomma, ieri mi sono sentita un pochino “sans papiers” e quando mi tornava in mente non ero tranquilla, immaginavo come si sente chi i documenti non li ha proprio del tutto. Ma sono arrivata alla fine della giornata e al ritorno a casa senza... incidenti diplomatici. Stamattina naturalmente mi sono precipitata a riattraversare la città in bus, scoprendo che, a differenza del venerdì, il lunedì mattina c'è pochissimo traffico, sembra che sia quasi sabato, i Fiorentini hanno il risveglio lento. Il mio usciere aveva già rintracciato il mio numero telefonico e chiamato a casa mia, mentre io arrivavo. Tutto risolto, il ritorno l'ho preso con calma e mi sono fermata al mercato più economico della città, dal banco del pane che preferisco: ottimo pane del Mugello e panettiere senegalese. E per festeggiare il ricongiungimento alla mia carta d'identità mi sono concessa una collanina con ciondolo indiano (ecco la scusa...).