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CONSEGUENZE


 NON C'E' PIU' IL FISICO 
G. Caillebotte, I piallatori di parquet  Quando si riescono a radunare tutti gli “esperti” che lavorano alla ristrutturazione della nostra casa e si trova giorno e orario giusto... non bisogna lasciarseli scappare, ma discutere e decidere il più possibile per far proseguire celermente i lavori. Tutto il resto passa in secondo piano ... Così mercoledì mattina c'è stato uno di questi incontri al vertice, io non ci capisco molto, ma voglio essere presente e non ho ritegno a chiedere, fare proposte o mettere veti se qualcosa non mi pare funzionale: ci dovrò vivere e lavorare io lì dentro! Tre ore a discutere in quella casa che adesso è tutto un buco, col freddo di gennaio e l'umido aggiunto delle gettate di cemento, ma certe cose vanno viste e studiate in situazione... Mi si congelavano i piedi e il naso! Sapevo i rischi che correvo col freddo, è già successo altre volte che poi ho avuto malanni. Ho lasciato mio marito con gli esperti a mezzogiorno, sono corsa a casa di mia figlia: lei era al lavoro, Damiano era ammalato e la babysitter non poteva coprire tutto l'orario: un'emergenza saputa solo dalla sera prima! Mia figlia è tornata alle 14, io avevo promesso che alle 16 mi sarei ritrovata a casa di un'amica del teatro francese, in centro a Firenze: con qualcun altro volevamo passare un po' di tempo insieme e provare le nostre parti. Mi sentivo già stanca, ma...rinunciare? Una delle poche occasioni che mi rilassano e mi permettono di incontrare amici, soprattutto in questo periodo! Sono andata, ma avevo addosso tanto freddo accumulato nella mattina che mi sono fermata in un bar a bere un thè caldo. Qualche ora di piacevole compagnia, con pizzette e altre leccornie natalizie tipo aperi-cena, poi un salto a casa... Alle 20,30 c'era la ripresa del corso di teatro alle Spiagge: prima lezione dopo le vacanze, importante per impostare il prossimo lavoro... non si poteva mancare! Sempre più stanca, ho detto a mio marito che se peggioravo gli avrei telefonato per farmi venire a prendere prima. Lezione tranquilla, lettura di testi, ma il raffreddore diventava sempre più potente... L'ho pagata: dal giorno successivo sono stata male, raffreddore, tosse potente, mal di schiena, nausea, stanchezza infinita quasi coma... Febbre nulla, ma a me la febbre non viene quasi mai. E ciò che è successo in Francia mi ha aggiunto un'angoscia enorme, per quelle povere vittime, per l'insicurezza generale, per il fanatismo cieco... avrei voluto partecipare alle iniziative di queste sere nel mio istituto francese, ma non era proprio il caso... C'è stata ancora necessità di babysitteraggio, necessità di uscire per rivedere infissi e radiatori... ora che i lavori procedono veloci altrettanto velocemente ci sono da fare scelte e da prendere decisioni che saranno irrevocabili, non si può rimandare niente! Tutti i momenti liberi (e non sono molti) li passo a dormire, ma non miglioro... mi sa che domani pomeriggio dovrò fare un salto dal medico!
Istituto Francese di Firenze, venerdì sera