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L' AVVENTURA


 “Paris sera toujours Paris"  Mi rendo conto che ultimamente le mie parole vanno quasi solo in una direzione, quella dei miei pensieri: gli impegni pressanti per la nuova casa. E' ciò che coinvolge e stravolge le mie giornate, non posso farci niente, tutto il resto ne consegue... Stavolta però ho una storia diversa, quasi un sogno con appena una puntina di invidia... Ho un'amica, si chiama C., che ha partecipato fino all'anno scorso al teatro in francese e agli spettacoli organizzati dalla mia amica regista. E' più giovane di me, fa l'insegnante di francese nella scuola media, è una persona seria e molto impegnata in ciò che fa. In autunno abbiamo saputo che quest'anno non avrebbe recitato con noi, qualcuno ha detto che era a Parigi per un progetto... Mi ero ricordata che tempo prima mi aveva accennato in effetti a qualcosa del genere, pensavo fosse uno dei progetti europei che le scuole mettono in piedi e che impegnano moltissimo gli insegnanti coinvolti (ne ho fatti anch'io, ai miei tempi...), quindi vista la scrupolosità della mia amica non ritrovasse il tempo anche per il teatro, che comunque la appassiona molto. La curiosità di saperne di più mi ha spinto a scriverle (siamo amiche anche su Facebook), lei mi ha risposto subito con entusiasmo, poi ci siamo sentite anche per telefono, visto che ha una convenzione particolare per cui può permettersi di chiacchierare comodamente qualche volta tra Parigi e Firenze. E ho saputo... dell'avventura che sta vivendo! Nessun progetto europeo, né la sua scuola coinvolta! Anzi, dall'insegnamento ha preso un anno di aspettativa, perché... a Parigi ci è andata per conto suo, ci resterà per tutto l'anno scolastico! Era il sogno della sua vita! Passare un anno a Parigi, entrare DENTRO alla città e al suo mondo... C'era già stata qualche estate fa una quindicina di giorni, aveva raccolto materiale per i suoi studenti (come facevo anch'io, ai miei tempi...) e quel soggiorno aveva solo reso più acuto il desiderio di realizzare il suo sogno! Allora suo marito (è sposata, ma non ha figli) le ha detto:- Se ci tieni tanto, vai...- Hanno contato se finanziarmente ce la potevano fare (perché lei resta senza stipendio durante l'aspettativa) ed è partita. Lui ogni tanto la va a trovare, per alcuni giorni. Quando ho raccontato a mio marito tutto questo è rimasto allibito, ha detto che lui non avrebbe mai acconsentito a una simile pazzia! E anche la mia amica regista, che ha qualche anno più di me, mi confidava che suo marito avrebbe fatto uguale... Diverse generazioni di mariti... Che fa C. a Parigi? Lei vorrebbe trovare una scuola in cui inserirsi attivando qualche progetto didattico, per entrare anche nel sistema scolastico, ma quando ci siamo telefonate questo era ancora in alto mare, stava solo prendendo contatti. Intanto ha trovato lavoro come baby sitter in una famiglia italo francese, vive in uno studio piccolissimo, partecipa alla vita parigina ed è entusiasta del suo sogno che sta diventando realtà. I nostri rapidi contatti su Facebook continuano, io ora ho pochissimo tempo per corrispondenze e telefonate... Dopo gli ultimi tragici avvenimenti a Parigi io e molti amici di teatro le abbiamo scritto per solidarietà: immagino il suo stato d'animo, ma è una persona forte, continuerà ciò che ha iniziato. Vorrei solo trovare un po' di tempo per scriverle con calma, sapere come se la passa, se è riuscita finalmente ad inserirsi nel mondo scolastico... Sognerò con lei, tanto è inutile invidiarla ormai: per me, l'età e la situazione non aiutano...