ricomincioda7

CASANOVELA


RIECCOLI...
 L'architetto finalmente aveva ottenuto la firma dai vicini di casa per i lavori sui confini dei due tetti, si poteva riprendere... Invece nulla: i giorni passavano e nessuno si faceva vivo. Naturalmente mio marito non era intenzionato a telefonare, diceva che si sarebbe occupato l'architetto di contattare i muratori e ci avrebbe fatto sapere... Nel frattempo io controllavo le previsoni meteo a medio termine, è meglio che ci sia bel tempo per i lavori al tetto, ma la temperatura si era molto abbassata, sfido, è la stagione e per fortuna finora ci è andata di lusso... Noi, solo con i vetri senza persiane e con gli infissi non completamente "infissati" che lasciano passare gli spifferi, abbiamo cominciato ad avere freddo. Faccio notare che siamo rimasti a mezzo anche con l'installazione dei termosifoni, la metà giacciono a terra (ennesimo ingombro) perchè, arrivati in ritardo, l'idraulico aveva già finito il periodo dei suoi lavori presso di noi, bisogna richiamarlo e accordarci di nuovo... E la stufetta elettrica resta introvabile, nascosta in chissà quale scatolone ancora da svuotare: fare la doccia era diventata una tortura e ci siamo fatti prestare da mia figlia la sua stufetta elettrica. Anche il cappottista era da ricontattare. Le giornate passavano e mio marito era sempre lassù a smartellare le assi nella soffitta. Niente montaggio degli ultimi armadi della libreria, niente accordi con suo fratello da cui dobbiamo andare a ritirare una credenza e una cassapanca. Il nervoso ha cominciato a montarmi dentro... tutti quegli scatoloni ancora in giro semiaperti dall'inizio di giugno mi irritano e mi esasperano, tutti quegli attrezzi da muratore, da elettricista e altro di tutti i lavori che inizia mio marito, ammucchiati qua e là li prenderei a calci: io non sono una persona ordinata e questa situazione non mi facilita le cose. In certi momenti mi sento soffocare in queste stanze che sono, anzi sarebbero, così belle e che in fondo mi piacciono tanto. Allora esco, giro, non penso e cerco di dimenticare... finchè non rientro a casa. E se incontro qualcuno che mi chiede "Come va? Vi siete sistemati bene?" vorrei pregarlo di cambiare discorso perchè se comincio a raccontare mi vien mal di stomaco e vedo di solito l'incredulità in chi mi ascolta. Così ho fatto la voce grossa e ho chiesto a mio marito se si rendeva conto che io non sopportavo più... Si è rimesso in contatto con i muratori, qualche "faremo sapere", poi finalmente da ieri mattina sono ritornati e adesso sul tetto smartellano loro... Dicono che ora vogliono tirare di lungo fino alla fine di tutto ciò che gli compete, fatti salvi naturalmente alcuni giorni di sosta per un altro lavoro che hanno già in agenda... Mah!? Non salteranno fuori altri intoppi? E idraulico e cappottista, che fanno storie a sè? Altre telefonate... L'idraulico è quello che "vengo uno dei prossimi giorni" e non dice quando, bisognerebbe essere sempre in casa, se no... riacchiappalo! Il lavoro al cappotto è il più complesso e finchè non si fa non si possono montare persiane e infissi esterni: dopo la telefonata con il cappottista mio marito era particolarmente silenzioso e scuro in volto... -Allora, quando verrà?- Il marito tergiversava:-Ha molto lavoro...- -Cioè? Che tempi ha dato?- -Mah...Non sa... Ha detto che ora è molto impegnato con due lavori grossi..- Benissimo! Arriva il freddo e noi siamo senza cappotto e senza persiane ancora per chissà quanto... Mi è già venuto il mal di stomaco. .