GATTI PER FREUD
Sono per strada, davanti al cancello della scuola in cui insegnavo. Come faccio ogni tanto, voglio andare a salutare i colleghi di quel tempo. E' una bella giornata d'autunno, serena e soleggiata, ma in lontananza sento a tratti il brontolio dei tuoni. -Strano, mi dico, eppure non ci sono nuvole. Se verrà a piovere, sarò al coperto dentro la scuola.- Nell'atrio c'è silenzio, troppo silenzio. La custode mi informa:- Sono tutti fuori nel giardino dietro la scuola: sono arrivati i partners europei e c'è la festa di accoglienza.- Contenta e incuriosita vado nel giardino: tutto è addobbato con le bandierine, come si faceva ai tempi in cui ero io a curare i progetti europei e gli scambi con le classi francesi. C'è un lungo tavolo con i microfoni, ci sono il dirigente, i "pezzi grossi" della scuola, altri sconosciuti che immagino siano i colleghi ospiti. Parlano a turno, salutano, raccontano... Di fronte a loro tante file di seggiole, tutti i bambini della scuola e quelli ospiti che ascoltano, ordinatissimi, composti e silenziosi. Ma c'è di più: tutti hanno la divisa, mi pare maglietta arancione e pantaloni blu, tutti perfetti... La grande disciplina, la divisa... tutto ciò mi stupisce molto: impensabile e mai accaduto nella mia scuola sgarrupata di estrema periferia! Gli insegnanti siedono all'esterno, di fianco alle file dei bambini. Si continuano a sentire i tuoni, ma il cielo è sereno e nessuno se ne cura. Da una parte, proprio da dove arrivo io, c'è un lunghissimo tavolo pieno di ogni ben di Dio commestibile: tutto è pronto per la merenda che concluderà la festa. Guardo meglio e... resto di stucco: su questo tavolo girellano indisturbati diversi gatti, bei gattoni, molti a pelo lungo. Sapete come fanno i gatti sui tavoli: annusano tutto, sono abili a passare tra una stoviglia e l'altra senza lasciare traccia delle loro zampette, magari un colpo di coda fuori controllo può "accarezzare" qualche cibaria, ma nulla di più. Ecco, quei gatti si comportano proprio così, spudorati e indisturbati. Perchè nessuno si sogna minimamente di allontanarli. Io lo faccio notare sottovoce all'insegnante che ho più vicina, ma questa non si scompone:-Vedrai che appena i bambini si precipiteranno a mangiare, i gatti scapperanno via.- mi dice. E resto lì perplessa a guardare quei gatti... ... finchè non mi sveglio! E' accaduto alcune notti fa, che sogno strano e ricco di particolari! E come lo ricordo nitidamente! Ho tentato di spiegarmelo, ma non sono arrivata a nessuna conclusione. Chissà cosa ne avrebbe tirato fuori il nostro caro Freud?