ricomincioda7

LE CONCLUSIONI


 Ieri stavo male. Era cominciato il giorno prima, quando gli operai ci hanno augurato il buon anno aggiungendo che non si sarebbero fatti rivedere fino al 7 gennaio... ecco il noto e temuto nodo allo stomaco. E ieri quando con mio marito abbiamo guardato su internet per scegliere i modelli e i colori del cancello e lui ha detto che, viste le vacanze e i tempi di ordinazione, fino a marzo-aprile non sarà montato per cui è probabile che staremo varie settimane senza recinzione... e con i ponteggi... e senza persiane perchè il cappottista non ha dato termini al suo lavoro... e per tutto questo “senza” non si possono ancora mettere i sistemi di allarme...ecco, allora mi è salita la nausea e sono ricaduta in una di quelle giornate di depressione acuta... 
 Mi sembra di stare immersa in una nebbia come quella che c'è ultimamente a Firenze, che mi soffoca, devo farmi forza per concentrarmi su ciò che mi si presenta davanti come sfocato e senza interesse: non mi alzerei mai dal letto, starei lì ad occhi chiusi al buio di quella mia stanza che vede la luce del sole solo qualche decina di minuti al giorno per il ricambio d'aria, dati i vetri senza persiane ricoperti di cartone. Ecco il mio bilancio di fine 2015, questo anno che mi ha deluso e logorato, che mi dava scadenze sempre dilazionate: fine marzo... giugno... fine novembre... rinvii di cui non si vede la fine perchè ciò che era ieri continua ancora, né si sa la conclusione... Meglio non aggiungere alcun pensiero all'anno passato, ma sempre così presente. Per fortuna ci sono le persone, quelle vere e quelle virtuali che sono vere pure loro se ti fanno stare bene, qualcuno che c'è sempre, qualcuno che ho trovato, qualcuno che ho ritrovato... stare insieme ad altri anche solo attraverso le parole scritte, l'avere scambi sociali mi rasserena, mi sembra di essere tornata normale, quasi un'altra, cioè quella che ero prima, basta che non mi chiedano nulla tipo: “Come va la casa?”. Facciamo finta che questo argomento non esista, così mi sento finalmente a mio agio. Cosa chiedo al 2016? Chiedo principalmente delle CONCLUSIONI. CONCLUSIONI di questi eterni lavori di ristrutturazione, in modo da abitare in spazi normali, da riavere tempi normali che aiutino a gestire la vita di coppia e di famiglia. CONCLUSIONI di questa storia dell'eredità dei miei suoceri che ormai da più di tre anni ci tormenta riportando ombre di antichi fantasmi. Per il resto... non oso e non ho forza di pensare ad altro, ciò che accadrà verrà vissuto, goduto o sopportato... come al solito, per andare avanti giorno dopo giorno. E oggi, primo gennaio? Va un po' meglio, forse aiutata anche da una mezzanotte “alternativa”, dopo il Natale alternativo. Niente teatro, perchè troppo tardi abbiamo pensato a cercare i posti dove ci interessava, niente cenoni, ma siamo stati in pizzeria e poi, aiutati anche stavolta dalla mitezza del clima, ben ricoperti da maglioni e calze di lana siamo andati, con la tranvia che risolve i problemi di parcheggio, in un paese confinante con Firenze, al concerto in piazza dei Modena City Ramblers: credo che ci fosse lì all'aperto tutto il paese, di tutte le età. E fra le musiche trascinanti che invitavano ad accenni di ballo, i fuochi artificiali, le lanterne leggere che si innalzavano silenziose nel cielo bello sereno, è iniziato l'anno allontanando un poco la nebbia anche dentro di me...
BUON ANNO A TUTTI !