DALLA FATA AGLI DEINell'unica giornata di tempo bello e stabile, da vera fine di maggio, siamo riusciti finalmente ad andare ai giardini del Casoncello! Quelli rinviati da un mese: la visita già prenotata era stata annullata a causa del maltempo. Direi che la loro bellezza ci ha ripagati dell'attesa e ciò che mostrano le foto sul sito è, se possibile, superato dalla realtà. Si trovano ben nascosti sull'Appennino, a metà fra Firenze e Bologna e stavolta l'appuntamento con la coppia dei nostri amici era all'ingresso dei giardini, alle 10 di mattina per la visita guidata. Il primo pensiero corre a Ninfa, con cui hanno parecchio in comune pur nella diversità dell'ambiente e della storia. Al Casoncello non ci sono nobili, ma una “fatina”, una signora di 75 anni, eterea ed entusiasta, che da giovane fu maestra all'avanguardia, poi animatrice di teatro per ragazzi, fino a dedicarsi esclusivamente a questa proprietà del Casoncello che aveva ereditato dalla famiglia. Che fare di un grande terreno sul pendio della montagna, disabitato da anni, incolto, rinselvatichito, dove le bombe del fronte sulla linea gotica avevano distrutto la casa padronale lasciando solo piccoli edifici di servizio? La passione per il giardinaggio naturale, gli studi e i viaggi di conoscenza nei giardini inglesi e francesi l'hanno spinta a trasformare tutto questo in un giardino ricchissimo, con zone a bosco, altre più aperte, alcune coltivate leggermente a orto, lasciando il più possibile le piante spontanee ed introducendone altre che fossero compatibili con quelle e con l'ambiente. Ci sta dedicando tutta la vita e dopo 30 anni di cura il risultato è affascinante... Metto alcune foto, ma invito caldamente a visitare il sito e, se possibile, il giardino vero nei pochi giorni annuali di apertura.
SULL' APPENNINO 2
DALLA FATA AGLI DEINell'unica giornata di tempo bello e stabile, da vera fine di maggio, siamo riusciti finalmente ad andare ai giardini del Casoncello! Quelli rinviati da un mese: la visita già prenotata era stata annullata a causa del maltempo. Direi che la loro bellezza ci ha ripagati dell'attesa e ciò che mostrano le foto sul sito è, se possibile, superato dalla realtà. Si trovano ben nascosti sull'Appennino, a metà fra Firenze e Bologna e stavolta l'appuntamento con la coppia dei nostri amici era all'ingresso dei giardini, alle 10 di mattina per la visita guidata. Il primo pensiero corre a Ninfa, con cui hanno parecchio in comune pur nella diversità dell'ambiente e della storia. Al Casoncello non ci sono nobili, ma una “fatina”, una signora di 75 anni, eterea ed entusiasta, che da giovane fu maestra all'avanguardia, poi animatrice di teatro per ragazzi, fino a dedicarsi esclusivamente a questa proprietà del Casoncello che aveva ereditato dalla famiglia. Che fare di un grande terreno sul pendio della montagna, disabitato da anni, incolto, rinselvatichito, dove le bombe del fronte sulla linea gotica avevano distrutto la casa padronale lasciando solo piccoli edifici di servizio? La passione per il giardinaggio naturale, gli studi e i viaggi di conoscenza nei giardini inglesi e francesi l'hanno spinta a trasformare tutto questo in un giardino ricchissimo, con zone a bosco, altre più aperte, alcune coltivate leggermente a orto, lasciando il più possibile le piante spontanee ed introducendone altre che fossero compatibili con quelle e con l'ambiente. Ci sta dedicando tutta la vita e dopo 30 anni di cura il risultato è affascinante... Metto alcune foto, ma invito caldamente a visitare il sito e, se possibile, il giardino vero nei pochi giorni annuali di apertura.