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NIZZA


SE... 
spiaggia di Nizza, foto scattata da me durante una passeggiata Se questa fosse un'estate normale, è facile che saremmo andati col camper in Francia da cui manchiamo già da diverse estati. Probabilmente saremmo partiti all'inizio di luglio pensando di fare un po' di soggiorno rilassante sul mar Mediterraneo in quel bel campeggino tranquillo poco dopo Nizza dove siamo già stati varie volte. Poichè ormai conosciamo le abitudini degli abitanti d'oltralpe, sappiamo che il luogo resta tranquillo fino al 14 luglio perché è dopo la loro festa nazionale che i Francesi partono in massa per le ferie e affollano soprattutto le spiagge mediterranee, loro che per la maggior parte vivono in regioni più “nordiche” e fredde. Noi invece dopo il 14 luglio gli avremmo ceduto il posto e saremmo partiti verso nuove contrade dell'interno, come è già successo altre volte. Però i fuochi della sera del 14 luglio saremmo andati a vederli: ne abbiamo ammirati tanti in tante città in cui abbiamo passato questa serata durante i nostri viaggi... Quasi di sicuro avremmo scelto Nizza, così vicina, con quella lunghissima “promenade” dove c'è spazio per tutti a guardare i fuochi artificiali magari mangiando un gelato molto... italiano, perché Nizza resta italiana anche per quello. Oppure mio marito avrebbe sbuffato: “Ancora i fuochi? Ma ne abbiamo visti tanti... E poi quelli Italiani restano sempre i migliori.” Allora quasi di sicuro lui sarebbe rimasto in camper ed io avrei preso da sola il piccolo autobus che già altre volte mi ha portato a Nizza per delle passeggiate solitarie. Tanto i fuochi li fanno presto, verso le 22, e il servizio dei bus c'è anche per il ritorno e senz'altro ne approfitteranno molti turisti... Se... e il destino è in attesa. Ecco, oltre al dolore, i miei pensieri di stanotte, di stamattina. Invece ieri sera ero a Firenze a festeggiare come l'anno scorso il 14 luglio nella piazza davanti all'Istituto Francese: c'erano musica, balli, vino, crepes e qualche amico ancora in città da salutare. Ce ne siamo andati prima che si diffondessero le notizie tragiche, abbiamo appreso a casa, dalla televisione. E un'angoscia in più: l'amica regista che ha la mamma francese era partita una decina di giorni fa, mi aveva detto: “Sto un po' a Nizza dai miei parenti, poi vado in Lussemburgo da mia figlia.” Dove si trovava ora? Come stava? Stamattina presto le ho mandato un messaggio e non sono stata tranquilla finché non ho ricevuto la risposta: “Sono in Lussemburgo, ma triste.”