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VITA DA GATTO


PORTAMI VIA CON TEQuando mia figlia e tutta la sua tribù stanno fuori Firenze per più di 24 ore, io divento cat-sitter e ogni giorno vado a casa sua a pulire la lettiera e a riempire la ciotola di Beto. 
 Apro la porta di casa e ne intravedo la sagoma dietro la porta a vetri degli spazi in cui è confinato: il bagno e un disimpegno, in assenza dei padroni il resto della casa gli è proibito. Se non mi affretto ad aprirgli si alza sulle zampe posteriori e con le anteriori gratta sul vetro... Appena è in libera uscita dà una rapida occhiata in giro come a controllare che tutto sia a posto, poi si tuffa contro le mie gambe e a testate richiede coccoli e grattatine. E io lo accontento, mi siedo sul divano e a lungo stiamo lì: io lo liscio, a volte gli spazzolo il lungo pelo, lui mi guarda beato, socchiude gli occhi, fa le fusa, si allunga e si rigira in modo da farsi massaggiare ben bene dappertutto. Io credo che faccia bene a entrambi, è una pet-therapy che rilassa anche me, un piccolo momento di sosta e benessere. Quando lui decide che gli basta, mi fa capire che ha fame "puntando" le sue buste di pappa e mi segue passo dopo passo durante le operazioni di pulizia e approvvigionamento. Ripenso ai suoi primi anni di vita, quando mia figlia viveva con noi e pure lui: era giovane, scatenato e dispettoso, mio marito non lo sopportava e fu ben felice quando se ne andò insieme a mia figlia. Anche allora mi rilassava, nonostante le sue bricconate, però pian piano aveva capito dal tono della mia voce o da certi miei gesti quando aveva superato i limiti. Ora ha 16 anni e ha perso tutta l'energia della sua giovinezza, si sposta con passo lento e signorile, trascorre molto più tempo a sonnecchiare, anche se non ha perso l'abitudine a fare dispetti, come racconta mia figlia. Ma io mi sono fatta un'idea...Lui ama stare in compagnia, si acciambella da una parte e segue con curiosità ciò che fanno gli umani: la famiglia di mia figlia, che negli anni si è fatta così affollata in una casa così piccola, forse adesso lo fa sentire un po' a disagio, i suoi spazi sono sempre più risicati e spesso invasi dai bambini, i quali non lo trattano male, ma sono davvero ingombranti e chiassosi. Nella confusione eccessiva Beto si rintana in bagno, nella sua cesta o dentro il lavandino da cui però viene spesso sloggiato per i lavaggi delle mani. Ricordo che una sera il bagno era pieno dei piccoli per le...necessità: chi usava il wc, chi il vasino, chi faceva solo compagnia. Beto arrivò e si fermò sulla soglia, entrò solo quando i pargoli furono usciti e si precipitò alla lettiera per fare i suoi bisogni, con un po' di privacy, finalmente! Io e mio marito diciamo scherzando che quando arriverà il quarto nipotino è probabile che Beto si farà una valigetta, uscirà di casa e ... ce lo troveremo davanti a casa nostra! Che sarebbe l'ideale per lui e per la sua vecchiaia, penso io, ma mio marito non ne vuole nemmeno sentir parlare. Quando i suoi padroni sono in viaggio Beto resta solo, tranne le mie visite. Chissà se si trova meglio o se soffre di solitudine? Sono stati fuori Firenze anche per l'ultimo ponte e il "rito" di noi due si è ripetuto. Qualche ora dopo il loro ritorno sono passata a trovarli, potete immaginare la confusione di bambini, valigie ecc. Stavo seduta sul divano ad ascoltare i racconti dei nipotini, Beto è salito pure lui sul divano, mi si è sdraiato accanto a stretto contatto col mio fianco, come è sua abitudine, poi con le zampine mi ha preso un braccio e mi ha tenuto così, senza lasciarmi, per un pezzo. Avevo l'impressione che volesse dirmi: "Portami via con te"