ricomincioda7

UNA STORIA, TANTE STORIE


“FAI  BEI  SOGNI”
 Qualche settimana fa ho terminato di leggere questo libro, di cui si era molto parlato quando uscì ed io, come è mia abitudine, ho aspettato a leggerlo fin quando si fosse calmato il clamore mediatico. Devo dire che mi è piaciuto moltissimo e che mi è successa una cosa mai accaduta prima: mi sentivo così coinvolta in quello che leggevo e che toccava qualcosa di molto intimo in me, tanto che non riuscivo a proseguire la lettura per molte pagine di seguito. Dovevo chiudere il libro e “digerirlo”, prima di continuare. Lo scrittore narra la sua storia di crescita: il protagonista, rimasto orfano di mamma fin da piccolo, ha avuto gran parte della sua vita segnata da questo trauma e dal comportamento conseguente che avevano gli altri attorno a lui, fino a scoprire da grande che la verità non era quella che gli avevano fatto credere fino a quel momento. E sarà dura la ricerca dei modi per superare questi traumi e tentare di uscirne. Perchè questa storia mi ha colpito così? Io ho perso il mio papà a 18 anni e fu un trauma, ma credo ci sia qualcosa di più profondo: credo che io abbia rivissuto anche inconsciamente, la storia della mia mamma che rimase orfana di madre a 9 anni. Qui l'avevo raccontata, ora, con l'avanzare degli anni e l'accumularsi delle esperienze di vita, ho focalizzato quanto questa mancanza dovesse averla segnata, nonostante tutti abbiano sempre detto che era una donna molto forte ed equilibrata. Certo aveva imparato a tenersi tutto dentro, le emozioni non si dovevano mostrare, a volte mi pareva anche fredda, non si lasciava mai andare, anche i gesti d'affetto verso i figli erano contenuti e non molto frequenti. Non aveva avuto una vita facile, da chi doveva imparare a fare la mamma? E' sempre stata come il comandante che ha diretto la nave, perché così si DOVEVA fare, senza mai abbattersi, ma dentro di sé cosa sentiva? Solo molto avanti negli anni, io matura e lei anziana, ha fatto allusioni, ha accennato a rimpianti e solo allora ho cominciato a capire, aiutata anche dalle mie ormai adulte esperienze personali. E mi chiedevo quanto di tutto questo passi poi nelle generazioni successive, nelle tracce nei cromosomi, come da recenti studi pare sia appurato: il suo crescere da sola senza madre negli anni della sua formazione, così come certe vicende tristi che nel periodo della guerra hanno coinvolto lei e il mio papà, culminanti con la sparizione di quel cugino di papà, di cui si può intuire la sorte tragica mai verificata, avvenuta proprio un 8 maggio, giorno della mia nascita dopo qualche anno, ed io ora sono sicura che per questo motivo papà, davanti all'impiegato dell'anagrafe, decise di darmi il nome di questa persona, mentre con la mia mamma avevano deciso di chiamarmi Giovanna… E, che ironia, la forma del mio naso è come quello di questo signore, diverso da tutti gli altri in famiglia… Insomma, questo libro mi ha stimolato a rimescolare e scavare tra le storie e i segreti della mia famiglia… a pensare che io ne sono il risultato e che forse così posso capire meglio me stessa… però non è stato facile.