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FALSA PRIMAVERA


L' INTERVALLO
 Capita che una mattina, ieri per l'esattezza, dopo molti giorni in cui al suono della sveglia l'aprire gli occhi era restare in un grigiore triste e umido e sentire scricchiolare ossa e giunture, se non anche udire lo scroscio della pioggia… ecco ieri qualcosa di diverso, una luminosità chiara e un'energia che, finalmente, mi spinge ad alzarmi. Restano ancora nuvole scure, ma si stanno diradando e si va imponendo il sole. Non ci vuole molto tempo ed è tutto sereno, una luce che sa di buona stagione, un vento che non è più gelido. Allora via, è tempo di passeggiata! Perché io in giornate come questa dentro casa non riesco a starci. E' anche martedì, il giorno del mercato settimanale nel parco lungo il fiume ed è proprio lì che mi dirigo: è dentro la città, ma la natura mi avvolge, con gli alberi secolari che intrecciano i rami nudi, le erbe irrigidite dal freddo passato o sciupate dalle piogge sferzanti, il cielo terso e azzurro ormai completamente sgombro di nubi, il solicino tiepido, l'acqua lenta del fiume che rispecchia il cielo e sembra più brillante e pulita, in lontananza le montagne bianche di neve, i gabbiani e gli aironi sull'acqua, i passeri e i merli sugli alberi insieme a qualcuno molto più chiassoso: pappagalli! Ce ne sono ormai tanti liberi in questo parco, provenienti chissà da dove… I pappagalli mi fanno pensare subito alle Canarie, dove neppure quest'inverno andrò: laggiù ce ne sono tanti, che nostalgia… Alcuni miei amici sono là proprio in questi giorni… sospiro, ma cerco di non pensarci più e di godermi la passeggiata che mi è concessa. Mi prendo il tempo di cullarmi in pensieri leggeri, in fantasie, in ricordi che diventano films... Non mi serve nulla e alle bancarelle guardo soltanto… quasi dappertutto, perché alla fine qualcosa trovo, diciamo per consolarmi delle Canarie mancate! Ma non mi basta ed esco anche nel pomeriggio, ho delle commissioni in centro città: non è bello come al mattino, ma una sottile traccia di luce primaverile si insinua anche tra i palazzi, però all'improvviso il vento si fa più freddo e al tramonto il cielo è di nuovo ricoperto a metà di grosse nuvole grigie, a ovest il sole basso colora tutto di un rosso quasi fuxia, è suggestivo, ma un po' inquietante… gli storni a migliaia fanno evoluzioni come impazziti… Stamattina di nuovo il grigiore è dappertutto, forse la giornata di ieri è stata solo sognata, forse la “falsa Primavera” di Hemingway è finita… ed io non ho fatto in tempo a trovare “il posto in cui essere più felici”