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ULTIMO INCONTRO


"CAMMINERO' NEI CIELI" 
la rosa tea... quante ce n'erano nel giardino di famiglia, nel secolo scorso... Una persona cara che ci lascia a 92 anni ha decisamente compiuto la sua storia e chi resta in un certo senso si rassegna... ma il dolore è ugualmente grande. Così è stato per la mia zia di Bologna, che se ne è andata alcuni giorni fa. Era la zia che ho sempre avuta più cara, ne ho parlato anche nel blog, di quando andavo a Bologna e passavo a salutarla, di certi momenti che abbiamo passato insieme al mare o nel giardino di famiglia, lei e i suoi figli. Come capita quando si è tra più fratelli, lei aveva un legame particolare col mio papà forse perchè li accomunava il loro essere fantasiosi e amanti dell'arte, molto diversi dagli altri loro fratelli più concreti e prosaici. Questo legame, morto mio padre abbastanza giovane, l'ho come "ereditato" io: parlavamo volentieri, ci siamo spesso scritte, ho continuato a telefonarle finchè le sue condizioni di salute hanno consentito una comunicazione tra di noi. Apprezzava il mio lavoro, le mie esperienze, i miei viaggi, anche lei aveva studiato da maestra, ma col matrimonio si era dedicata alla famiglia come di regola a quei tempi, visto che il marito aveva un'azienda che li rendeva molto benestanti. Il piacere della cultura non l'ha mai abbandonato: alcuni pittori erano amici di lei e del marito, comperava bei quadri, leggeva molto, andava a teatro, faceva lunghi viaggi in giro per il mondo col marito, andarono perfino in Cina quando ancora non ci andava nessuno! Mi spediva sempre le cartoline dai luoghi dei suoi viaggi e anch'io lo facevo dai miei, molto più umili, ma lei gradiva tanto e mi chiedeva informazioni... Rimasta vedova ha continuato a viaggiare coi figli già adulti, magari più spesso sulla Riviera Ligure o alle Terme vista l'età che avanzava, ma pochi anni fa ha voluto ritornare a New York... Amava le esperienze nuove: a 40 anni volle imparare a sciare e si ruppe subito un piede che non riuscì a guarire bene e fu il primo di una serie di acciacchi che però non le toglievano l'entusiasmo della vita. Prese la patente già a una certa età e malgrado la sua proverbiale distrazione e testa fra le nuvole, ben nota in famiglia, non ebbe MAI un incidente. Scriveva poesie, ne inviava a concorsi qua e là per l'Italia e qualche volta ha vinto dei premi. Allora partiva ed era l'occasione per un viaggetto e per conoscere posti nuovi. A un certo punto ha raccolto le sue poesie stampando alcuni libretti di cui naturalmente mi ha donato copia. Poesie di emozioni, di sentimenti dolci, di natura che accompagna, di sogni , ricordi e rimpianti. Leggendole, mi sono chiesta quanta ricchezza di vita interiore e di fantasia avesse nel cuore, dietro la quotidianità ordinaria della sua vita di madre di famiglia... Era una persona dolce e gentile, che andava d'accordo con tutti e amava le cose belle e buone. Quando ho telefonato a mia cugina abbiamo parlato della sua mamma, lei mi ha detto che io sono così uguale a lei, le assomiglio più di tutti in famiglia... e questa osservazione mi ha commosso tanto ed ha aumentato ancora di più il mio dolore per questa perdita. Sono andata al funerale a Bologna. Arrivata un po' in anticipo, nella chiesa ancora vuota mi sono seduta e leggevo le poesie della zia: avevo portato con me uno dei suoi libretti, volevo sentirla così ancora con me. Si è avvicinato il sacerdote, si è informato della zia e di quel libro, poi mi ha proposto di leggere una delle poesie durante la commemorazione. Guarda un po', io ne avevo evidenziata una che mi aveva colpito... Mia cugina è stata contenta della proposta del sacerdote, così l'ho letta e ho cercato di interpretarla al meglio, visto che sarebbe un po'... il mio mestiere di questi anni... Ero emozionata, ma felice di aver potuto rendere omaggio alla mia cara zia in questo modo. "...Ora ho raggiunto il mio spicchio di luna e l'ombra delle stelle. Camminerò nei cieli. Ma non temete i miei sogni sono rimasti con voi..." (M.P.)