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ANFITRIONE


DOPO L' OLIMPO 
Sono discesa dall'Olimpo… Cioè: è finita l'impresa teatrale dell'Anfitrione. Siamo stati proprio bravi, tutto è filato liscio, abbiamo aggiustato qualche momento in cui c'erano dimenticanze, come solo i bravi attori sanno fare (modesti eh!) e il pubblico ha assistito ad un bello spettacolo, ha applaudito e si è complimentato alla fine. Io ho portato in scena, per esigenze di copione, una bellissima piantina di verbena che avevo acquistato il giorno prima e mantenuto con la massima cura perché aveva un ruolo importante: "è il fiore preferito dal re degli dei", diceva una mia battuta… e ora finirà nel mio giardino! Ad un certo punto in scena alla regina Leda, che stava parlando con Alcmena, stava cadendo la treccia posticcia che aveva fissato con le forcine… Toccava a me entrare (io ero la nutrice di Alcmena) per dire loro alcune cose, allora prima di iniziare il mio discorso ho detto: “Permettete regina che vi aggiusti l'acconciatura?” e ho sistemato la faccenda che stava diventando un po' imbarazzante...e tutto è proseguito come se niente fosse. Siamo tutti contenti, la regista è raggiante perché ha avuto elogi anche da persone importanti che conosce. Direi che lei ci è salita ora sull'Olimpo!
Stavolta abbiamo avuto un fotografo bravissimo che oltre a farci la ripresa video ci ha scattato foto eccezionali, è riuscito a far venire quasi bene anche me! Su Facebook ha già pubblicato l'album e stavolta sono le sole foto che avrò dello spettacolo, perché mio marito è stato impegnato con la gestione delle luci e della musica quindi non poteva fotografare. Se ne copio qualcuna qui poi fra poco tempo spariranno, non c'è sintonia fra Libero e Facebook! Già abbiamo deciso la serata-pizza-di-lavoro-o-quasi, in cui fra un boccone e l'altro discuteremo (e non solo) di come è andata e dei progetti futuri: è quasi sicuro che lo replicheremo in autunno come facemmo con Brecht l'anno scorso, nello stesso teatro del pese vicino Firenze… Ma per ora ci si riposa. Io invece il giorno dopo, cioè domenica, avevo il mercatino svuotacantine del mio quartiere, organizzato con mia figlia facendo i salti mortali per trasportare le cose, visto la non-patente di mio marito. Così lunedì mi sono ritrovata distrutta e c'erano tante incombenze arretrate da smaltire, casalinghe e non, accumulate dal periodo delle prove continue. Solo oggi è il primo giorno in cui mi sento “quasi normale” senza una stanchezza enorme e un sonno insopportabile. Cercherò di gestire bene le mie forze, perché la stagione teatrale per me non è ancora finita: fra quasi un mese mi aspetta qualcosa al teatro delle Spiagge: sarà un lavoro facile, ma non per questo lo prenderò sottogamba e mi impegnerò come d'abitudine. E come al solito gli ultimi giorni precedenti saranno di fuoco...