ricomincioda7

ESAMI


OGGI e ... L'ALTRO IERI
Volevo scrivere di un altro argomento, ma oggi questo si impone e ciò che avevo in mente lo rimanderò ad altro momento.Oggi iniziano gli esami di maturità, da vari anni non mi sentivo coinvolta, leggevo i titoli dei temi per curiosità e passavo ad altro, Ricordo una bellissima poesia di Quasimodo da commentare l'anno in cui sostenne l'esame mia nipote, alla quale avevo suggerito qualcosa per la sua tesina sugli Impressionisti... Ecco, quest'anno è un po' così, perchè oggi comincia la prova quella mia ex-alunna originaria dello SriLanka che dall'autunno scorso viene a fare conversazione di francese con me. Conversazione in lingua sugli argomenti più disparati, ho già raccontato qui dell'idea di prendere in prestito dall'Istituto Francese i film in versione originale con sottotitoli in francese: ne abbiamo visti un certo numero, poi ad ogni film lei mi faceva il riassunto, mi presentava i personaggi, le tematiche dei film servivano ad ampliare i discorsi, a discutere opinioni, a cercare altre informazioni su internet.E' una ragazza curiosa, interessata, spero di averle aumentato l'interesse ad approfondire, a ricercare, a collegare... cosa che nelle ore scolastiche mi pare facessero poco. Qualche giorno fa mi ha mandato i voti di ammissione all'esame: ha la media dell'8,25 e mi pare buona, ieri sera le ho inviato per SMS gli auguri scaramantici a cui lei ha risposto stamattina prestissimo, immagino prima di uscire per la grande prova. Se tutto va liscio l'anno prossimo frequenterà l'università in Inghilterra: viene da una famiglia modesta, ma che considera la cultura della massima importanza e per questo fa ogni sacrificio.Come mi accade in queste situazioni ripenso al mio esame di maturità... nel 1969.Era stato appena riformato e semplificato, noi avremmo fatto da cavie. Due prove scritte: italiano e una seconda che per noi fu matematica (All'istituto magistrale?! Mah!). Quattro materie decise dal ministero per l'orale: italiano, storia, filosofia, scienze; una l'avremmo scelta noi e l'altra veniva indicata per ognuno il giorno dell'orale dalla commissione che era tutta complosta di prof esterni, tranne uno della classe. Io naturalmente avevo deciso di portare italiano che era il mio forte, era quasi sicura che non mi avrebbero dato storia, troppo simile, pregavo ardentemente per scienze, dato che filosofia la odiavo e ci avevo sempre capito poco (grazie alla "sublime" insegnante). Mi andò bene, ebbi scienze. Lo scritto di italiano mi sembrò interessante, non ricordo il titolo esatto, scelsi un tema sulla condizione e le aspettative dei giovani, quanto mai di attualità in quell'anno successivo al '68, periodo turbolento in cui i giovani erano di attualità.Ho ritrovato tempo fa fra documenti del passato un articolo di giornale che presentava il lavoro della mia commissione d'esame: perchè fui cavia due volte, il presidente volle fare all'orale gli esami di gruppo, entravamo tutti insieme i candidati del giorno e la conversazione era unica, si era chiamati a intervenire qua e là, non solo ad esporre del nostro. Un esame che durava tutta la mattina, un po' sfiancante, ma forse meno ansiogeno del trovarsi soli a tu per tu con la commissione. Beh, io avevo dimenticato questo particolare organizzativo, quel ritaglio di giornale mi ha rinnovato la memoria, ma se dovessi raccontare come andò, cosa mi fu chiesto... buio totale! Ho rimosso quasi tutto. Forse perchè quell'esame capitò in un momento molto difficile della mia vita: mio padre era ricoverato in ospedale, si andava aggravando e le speranze di guarigione si affievolivano. La mia mamma era quasi sempre da lui, io a casa col mio fratellino di 11 anni in quell'estate terribile (gli esami cominciavano allora il primo luglio e la prova orale per me fu dopo il 20, credo 21 o 23). Avevo studiato molto, ma c'erano gli impegni di casa, da andare a trovare papà per dare il cambio alla mamma (ricordo che studiavo anche in bus perchè l'ospedale era dall'altra parte della città), ogni giorno aumentava la preoccupazione per il futuro che si presentava molto tetro. Io che avrei voluto continuare a studiare avevo il forte timore di non potermelo permettere... E il giorno dopo l'esame orale il mio impegno al capezzale di papà aumentò, ora che non dovevo più prepararmi.Ecco a cosa è fortemente legato il ricordo, vago, della mia maturità ... scolastica. Perchè io mi sono sempre detta che il mio VERO esame di maturità cominciò un mese dopo, quando mio padre morì.