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LA TESTA IN ARIA


"RUGHE" 
 Fine delle feste, fine delle vacanze, ripresa degli impegni e dei ritmi quotidiani... dopodomani ripresa degli incontri al laboratorio teatrale. E mi rendo conto che presa dal tourbillion delle incombenze natalizie, poi dai malanni, nulla ho detto degli spettacoli a cui ho partecipato proprio nella settimana prima di Natale. Avevo accennato ai preparativi e basta, non c'era un attimo di tregua per scriverne qui.La lettura delle poesie con animazione non mi preoccupava di certo, infatti è stata una serata piacevolissima e brillante, ho conosciuto la poetessa messicana di cui si leggevano le opere, lei è stata molto soddisfatta di come ho addirittura "cantato" in spagnolo una filastrocca che faceva parte di un testo, senza errori di pronuncia (avevo ripassato prima eh eh!).Ben più impegnativo era lo spettacolo al teatro delle Spiagge. Mi pare di non aver mai parlato dei temi affrontati nei mesi di questo laboratorio, che invece sono molto importanti. Credo sia giusto farli conoscere. Siamo un gruppo di anziani, "Ragazzi over 65" ci chiamiamo, e abbiamo parlato degli anziani, anzi di una categoria particolare di anziani: chi vive in casa di riposo e magari pian piano è colpito da gravi malattie che annullano profondamente le capacità fisiche e psichiche...La partenza è stata la lettura di una graphic-novel, "Rughe" di Paco Roca: racconta la vita e i personaggi di una casa di riposo, è un testo duro, ma bellissimo e coinvolgente, che commuove e fa pensare, un libro che consiglio di leggere a tutti, per riflettere su queste realtà che toccano tanti anziani... Come farlo diventare uno spettacolo senza cadere nel noioso, o nel tragico, ma facendo passare i messaggi che avevamo scoperto nel libro? 
immagini del libro Quanto abbiamo parlato fra noi, ne abbiamo anche scritto... e la giovane regista ha creato una sceneggiatura bellissima,  in cui i problemi ci sono tutti, ma trattati con tanto garbo e delicatezza: seguendo la traccia della storia del libro, è riuscita a trovare un grande equilibrio tra momenti di durezza, di commozione, anche di divertimento, che hanno affascinato noi attori per primi, poi, soprattutto, il pubblico che ha assistito. Non è facile trattare certi argomenti, sono tabù, sono trascurati, non sono "alla moda": credo che con il nostro spettacolo, che aveva per titolo "La testa in aria" ci siamo riusciti. Sarebbe molto bello se la cosa avesse un seguito, se riuscissimo a rappresentarlo in altre occasioni e in altri luoghi...A me è piaciuto molto, mi sono sentita onorata di avervi partecipato e mi sono impegnata tanto nel mio personaggio, una delle ospiti della "casa". Credo che sia stata l'occasione per diffondere un messaggio importante... Invito anche chi passa di qua a leggere questo libro, visto che non mi è stato possibile invitarvi allo spettacolo...