ricomincioda7

COSA LEGGERE


LIBRI  DA  VIAGGIO
 Senza patente, io sono obbligata a servirmi dei mezzi pubblici. Se non si considerano gli scioperi, i ritardi, gli affollamenti, la cosa non mi è spiacevole: spostarmi senza la responsabilità e lo stress della guida, con tutto il tempo del viaggio per me: guardo, rifletto, organizzo, pianifico e... LEGGO!Tengo un libro nella borsa, che si tratti di 15 minuti di autobus o di un'ora o più di treno, soprattutto se sono comodamente seduta, è molto probabile che lo tiri fuori e mi metta a leggerlo. Così come leggo nelle interminabili attese in banca, alle poste o negli ambulatori.E allora mi occorrono i LIBRI DA VIAGGIO. Cioè quelli piccoli e soprattutto leggeri, da non appesantire troppo la borsa che, prerogativa delle donne, è sempre strapiena. Banditi dunque quei volumoni di carta patinata con la copertina rigida e grossa...Ultimamente quando compro un libro faccio caso anche a questo, che mi sia facile portarlo con me negli spostamenti. I libri pesanti che ho già... restano sul comodino per le letture serali. Scrittori, siete avvertiti... se volete che comperi le vostre opere occhio all'edizione!  Il record delle letture da viaggio fu nell'ultimo periodo di vita della mia mamma: andavo spesso a Ferrara da lei, ancora non c'erano le Frecce, stavo in treno poco più di un'ora e mezzo all'andata e altrettanto al ritorno, "facevo fuori" un libro quasi ad ogni viaggio e così il tempo volava...Ma c'è un altro tipo di libri che io definisco LIBRI DA VIAGGIO, o forse sarebbe meglio che dicessi LIBRI DI VIAGGIO. Quando faccio un viaggio di più giorni o una vacanza mi piace portare con me un libro adatto, ambientato o riferito al luogo in cui vado. Purtroppo non ho girato molti posti nel mondo  e dove sono stata non sempre sono possibili riferimenti letterari e narrativi, allora mi accontento di qualcosa che abbia a che fare col luogo o le sensazioni che provo lì e in quel periodo, così che poi la mia lettura rimanga per sempre legata a quell'esperienza di vita. Non è sempre facile però, a volte ci riesco, a volte meno. Ricordo una vacanza tanti anni fa in Puglia accompagnata da "I fuochi del Basento" di Raffaele Nigro: non parla della Puglia, ma sempre del sud lì vicino.Qualche mese fa qui ho parlato di Stevenson e del suo "Viaggio nelle Cevennes" letto proprio mentre facevo lo stesso suo viaggio: bellissimo! "Linea d'ombra" di Conrad mi ricorderà sempre le nostre esperienze un po' rocambolesche in Basilicata.Emozionante fu leggere, di Cronin, "Gran Canaria" che in realtà è ambientato a Tenerife ed io mi trovavo proprio in vacanza su quell'isola: i meravigliosi giardini che lui descriveva io li vedevo davvero e ci passavo in mezzo, ogni giorno. Quel libro lo lasciai là, al libero scambio dell'hotel, sperando che altri turisti lo leggessero e provassero le stesse sensazioni di quelle atmosfere.Marsiglia e il sud della Francia, che io amo così tanto, li ho ritrovati con grande gioia nei gialli della trilogia di Jean Claude Izzo: "Casino totale", "Chourmo" e "Solea". Poco dopo aver letto il primo visitai Marsiglia e quando lessi il secondo rividi i luoghi che avevo conosciuto. Allora l'ultimo l'ho tenuto per quando avessi fatto un altro viaggio in Provenza o sulla Mer Mediterranée: come è stato bello leggere "Solea" questo autunno, a Saint- Aygulf e ad Avignone! "Solea" per me è stato il migliore della trilogia: è più riflessivo, malinconico, i rimpianti si scontrano con la vita dell'oggi e le sue tragedie (è un giallo-noir), mi chiedo se la mia preferenza è aumentata anche per merito del momento e del luogo in cui l'ho letto... Quindi se devo partire per un viaggio, sia di 15 minuti in bus, sia di tanti giorni più lontano, non è affatto semplice per me la scelta dei libri da cui farmi accompagnare: piccoli, leggeri, adatti...