RADICIErano anni che aspettavo questa occasione, l'anno scorso pareva si concretizzasse, poi saltò tutto perché il raduno a cui avrei voluto partecipare nei giorni vicini al mio compleanno capitò nel periodo in cui eravamo senza patente.Allora tenevo d'occhio su facebook un certo gruppo che organizza attività ed eventi su quel territorio e finalmente qualche settimana fa una nuova proposta…Parlo della valle di Zena, sull'Appennino bolognese, vicino al luogo di origine della mia mamma: il paese di Gorgognano, annientato dai bombardamenti sulla linea gotica nel 1944, che porta nella mia storia familiare il peso di eventi tragici, che avevo raccontato qui.Questo gruppo per ieri ha organizzato un'escursione alla balena di Gorgognano e al paese fantasma: giro abbastanza breve e senza difficoltà, adatto anche a me. Così io e mio marito ci siamo iscritti, l'unica incognita rimaneva il tempo, ma finalmente dopo tanti giorni temporaleschi ieri è stata, almeno lassù, una giornata splendida, calda e soleggiata, bellissima.Da Firenze due ore di auto per arrivare alla partenza della camminata: il navigatore ci ha indicato una strada secondo me più lunga di quella suggerita da GoogleMaps, ma l'aveva trovata il marito, guai a fare obiezioni! Comunque molto affascinante: ultima parte di strada sterrata e tortuosa, fra boschi fitti. Prima sosta alla balena: una balena tra i monti? Certo, e molto vecchia, perché viveva nel Pliocenico, quando lassù c'era un golfo. Lo scheletro molto ben conservato è stato ritrovato nel 1965 da un contadino ed ora sta nel museo Capellini di Bologna. Nel punto del ritrovamento però l'Accademia delle Belle Arti ha messo una suggestiva riproduzione di questa balena, fatta in resina a grandezza naturale. E poiché non si conoscono i colori delle balene così antiche, è stata dipinta di bianco, in omaggio a Moby Dick. Sul versante della collina, sul prato verde e pieno si fiori, spicca da lontanissimo questo colosso bianco, che si vede da tutti i punti intorno. Un esperto di geologia ci raccontava di quei tempi lontanissimi, di fossili, di un paesaggio locale ben diverso dall'attuale, di questi sedimenti di sabbie e pietre fossili che conservano le tracce di conchiglie e animali marini, io ricordavo la gita al monte Adone, dove ne avevamo visti tanti…Io ho aggiunto che la mia mamma mi parlava, ben prima del 1965, del ritrovamento di una balena quando lei era piccola, cioè prima del 1929. Lo studioso ha detto che è possibile, perché lì di balene ce n'erano, e in quegli anni lontani la divulgazione e la conservazione dei ritrovamenti non erano certo comuni.
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RADICIErano anni che aspettavo questa occasione, l'anno scorso pareva si concretizzasse, poi saltò tutto perché il raduno a cui avrei voluto partecipare nei giorni vicini al mio compleanno capitò nel periodo in cui eravamo senza patente.Allora tenevo d'occhio su facebook un certo gruppo che organizza attività ed eventi su quel territorio e finalmente qualche settimana fa una nuova proposta…Parlo della valle di Zena, sull'Appennino bolognese, vicino al luogo di origine della mia mamma: il paese di Gorgognano, annientato dai bombardamenti sulla linea gotica nel 1944, che porta nella mia storia familiare il peso di eventi tragici, che avevo raccontato qui.Questo gruppo per ieri ha organizzato un'escursione alla balena di Gorgognano e al paese fantasma: giro abbastanza breve e senza difficoltà, adatto anche a me. Così io e mio marito ci siamo iscritti, l'unica incognita rimaneva il tempo, ma finalmente dopo tanti giorni temporaleschi ieri è stata, almeno lassù, una giornata splendida, calda e soleggiata, bellissima.Da Firenze due ore di auto per arrivare alla partenza della camminata: il navigatore ci ha indicato una strada secondo me più lunga di quella suggerita da GoogleMaps, ma l'aveva trovata il marito, guai a fare obiezioni! Comunque molto affascinante: ultima parte di strada sterrata e tortuosa, fra boschi fitti. Prima sosta alla balena: una balena tra i monti? Certo, e molto vecchia, perché viveva nel Pliocenico, quando lassù c'era un golfo. Lo scheletro molto ben conservato è stato ritrovato nel 1965 da un contadino ed ora sta nel museo Capellini di Bologna. Nel punto del ritrovamento però l'Accademia delle Belle Arti ha messo una suggestiva riproduzione di questa balena, fatta in resina a grandezza naturale. E poiché non si conoscono i colori delle balene così antiche, è stata dipinta di bianco, in omaggio a Moby Dick. Sul versante della collina, sul prato verde e pieno si fiori, spicca da lontanissimo questo colosso bianco, che si vede da tutti i punti intorno. Un esperto di geologia ci raccontava di quei tempi lontanissimi, di fossili, di un paesaggio locale ben diverso dall'attuale, di questi sedimenti di sabbie e pietre fossili che conservano le tracce di conchiglie e animali marini, io ricordavo la gita al monte Adone, dove ne avevamo visti tanti…Io ho aggiunto che la mia mamma mi parlava, ben prima del 1965, del ritrovamento di una balena quando lei era piccola, cioè prima del 1929. Lo studioso ha detto che è possibile, perché lì di balene ce n'erano, e in quegli anni lontani la divulgazione e la conservazione dei ritrovamenti non erano certo comuni.