ricomincioda7

NON SI DIMENTICA


 LETTERA E TELEVISIONE 
Quella mattina ero stata a scuola per la programmazione dei giorni precedenti all'inizio con gli alunni. Ero rientrata dopo le 13, ero a casa sola, marito e figli al lavoro. Mi ero preparata un pranzo veloce, seduta a tavola avevo aperto la lettera trovata nella posta e indirizzata a me: Ministero della Pubblica Istruzione! “La signoria vostra, ai sensi ecc. ecc… avendo ottenuto l'abilitazione nelle seguenti classi di concorso ecc. ecc… è invitata a fare domanda per il conferimento di incarico negli istituti di istruzione ecc. ecc...” Avevo terminato il corso abilitante a giugno, ora avrei potuto insegnare italiano, storia e geografia alle scuole medie e superiori senza latino. La lettera mi ricordava che era il momento di scegliere: lasciare la scuola elementare? Bel dilemma! Lo stipendio sarebbe stato maggiore, avrei avuto meno ore di servizio nella scuola, ma avrei insegnato solo quelle tre materie… A me, anima eclettica e un po' irrequieta, rincresceva abbandonare l'arte, la musica e, soprattutto, il francese! E i lavori di collaborazione a classi aperte, i laboratori… in poche scuole superiori si facevano. E i bambini mi piacevano tanto, gli adolescenti molto meno! Che fare? Ero indecisissima. Meditavo su tutto questo e soprappensiero accesi la televisione: era appena iniziata la tragedia delle torri gemelle, quelle immagini, quel fuoco, la cronaca convulsa mi fece mettere da parte la lettera e la mia scelta e rimasi lì attonita a guardare con angoscia per parecchio tempo quello che sarebbe stato un momento storico decisivo e indimenticabile, che avrebbe cambiato il mondo: era l'11 settembre 2001. Choccata, dimenticai anche la mia lettera e la ritrovai in giro per casa dopo qualche giorno, intanto avevo già deciso cosa scegliere... E quei due fatti, quello enorme pubblico e il mio piccolissimo privato, sarebbero restati per sempre uniti, nella mia memoria.