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CI SIAMO ARRIVATI


 45 
 Eccoci a un altro 7 ottobre, a un altro anniversario del nostro matrimonio… e sono ben 45! Se poi aggiungiamo che prima ci sono stati cinque anni di più o meno fidanzamento la cifra diventa ragguardevole! Che dire? Bravi a noi, penso sia il minimo. Non facciamo romanticismo melenso, c'è stato di tutto, come in tutte le vite e le vite di coppia. Siamo stati… resistenti, vorrei dire e dovremo continuarlo ad essere, non ci sentiremo mai arrivati perché le novità e le sorprese positive e negative sono sempre dietro l'angolo, dovremo ricordare sempre ciò che di fondo ci fa continuare a sceglierci, oltre le tante differenze tra di noi e ciò che continua a farci scontrare e in certi periodi a sopportarci a stento. Come abbiamo festeggiato? Noi soli, come al solito, col pranzo in un nuovo ristorante di cui mi aveva parlato un amico del teatro, lui aveva festeggiato lì le nozze d'oro, un locale sulle colline a sud di Firenze tra gli oliveti, in una bellissima giornata piena di sole e di caldo. Poi nel pomeriggio siamo andati a teatro, arrivando col fiatone perché vicino al teatro c'era una fiera e non si trovava da parcheggiare. Abbiamo visto una commedia tratta da “Il barone rampante” di Italo Calvino. Quanto mi era piaciuto leggerlo ai suoi tempi, altrettanto mi è piaciuto lo spettacolo. Lo lessi da adolescente, in quegli anni prima che morisse mio padre, quando divoravo letteralmente i libri… e sognavo… di come sarebbe stata la mia vita futura. Ma la vita è sempre qualcosa d'altro rispetto ai sogni, di diverso, più difficile e sorprendente, come l'amore.