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MEMORIA STORICA


 COSA CANTAVAMO  
La Biblioteca Nazionale di Firenze, dove, insieme a quella di Roma, viene conservata una copia di ogni testo scritto e stampato in Italia, ha allestito una interessante mostra sul '68 a Firenze e in Italia tutta, esponendo documenti dai suoi archivi e avuti in prestito da altri. Non solo il '68 politico e delle contestazioni, ma c'è una panoramica completa di quell'anno, dalla moda ai fatti di cronaca, agli oggetti, alle pubblicazioni serie e divulgative. Aggirarsi per quelle sale e soffermarmi davanti a quelle teche e a quegli oggetti, leggere, osservare… per me è stato un tuffo nel passato dei miei 17 anni: ricordo tanto di quel periodo e ancora di più mi è tornato in mente. La mia gioventù! La mia contestazione! Breve, a dir la verità, i miei genitori riuscirono a “contenermi” non proprio con le buone, feci litigate furiose con loro… e non solo… Però l'aria che respiravo era quella, la mentalità andava cambiando, negli anni successivi entrò nella mia vita ciò che nasceva in quei giorni. Oltre alla mostra, dove si possono seguire interessanti visite guidate, c'è una serie di conferenze su vari aspetti di quel tempo. Io, con tutti i miei impegni, sono riuscita a perderne molte, ma una non l'ho voluta perdere per tutto l'oro del mondo, questa:  
 E' stata una conferenza unita a un mini-concerto sui canti impegnati dell'epoca. Fra i cantanti c'era Chiara Riondino, cantautrice toscana impegnata, che è insegnante e un anno lavorò nella mia scuola: collaborò con me per uno spettacolo che stavo preparando con gli alunni, sulla storia attraverso le canzoni. Lei fu utilissima proprio perché cantava e suonava la chitarra, mi aiutò a far imparare velocemente le canzoni ai bambini, attraverso un piccolo trucco… Ogni tanto la incontro, in spettacoli e manifestazioni, l'ascolto e la saluto sempre volentieri. Bellissime le canzoni che hanno cantato: Bob Dylan, Joan Baez, Moustaki, De André, Gaber… e altre che furono famose: “Comandante Che Guevara...” Mi venivano i brividi a risentirle, dopo tanto tempo, tanta storia passata e tanti cambiamenti nel mondo. La platea era numerosissima, la maggior parte “reduci”, se così ci possiamo definire noi coetanei che eravamo allora giovani, sognatori e, chi più e chi meno, rivoluzionari. L'emozione nella sala si sentiva forte, qualcuno seguiva canticchiando sottovoce, a volte tutti accompagnavamo a voce alta i ritornelli più conosciuti, qualcuno a tratti era rosso in viso dalla commozione. Tutti ripensavamo alla nostra giovinezza, ai nostri contributi a quell'epoca… cosa siamo diventati ora? La canzone ha sempre forti poteri evocativi. A casa poi ho ricercato quei canti, ora youtube lo permette con facilità, li ho riascoltati, mi sono commossa ancora. Non dimenticherò facilmente questo pomeriggio.