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TRE GIORNI


 INCREDIBILE 
C.Pissarro, Sole di primaveraTre giorni di sole. Venerdì, quando al risveglio ho visto il cielo azzurro terso, alberi e piante immobili, non più scossi dai venti sgraziati dei giorni precedenti, quasi non credevo ai miei occhi. E aria tiepida, finalmente. Non ricordavo più tutto questo, dopo due mesi abbondanti di maltempo avevo perso anche la memoria di come potesse essere caldo il sole, della sua carezza sulla pelle, di come sarebbe questo il periodo più bello dell'anno, la primavera nel suo pieno splendore, una lieve vertigine che nasce dentro il corpo, stimolata dalla luce e dai profumi intensi, qui attorno casa mia è un pieno di siepi di gelsomino rigonfie di fiori. Fuori, fuori il più possibile! Mi basta passeggiare nel mio giardino, si sono di colpo aperte le calle di un bianco morbido e abbagliante, c'è già qualche lampone rosato e nascosto, qualche ape e qualche calabrone. Gli iris sono tutti sfioriti, la loro stagione è finita, peccato, hanno goduto poco il sole quest'anno e io li ho goduti poco, sempre chiusa in casa. Mi viene voglia di rimescolare il guardaroba, riporre finalmente i giacconi pesanti, ieri ho indossato la prima maglietta a maniche corte… Il bel tempo è piaciuto anche al marito, che si è fatto trascinare a ben due sagre in questo fine settimana e a fare la spesa! E le prime uscite di sera con passeggiata per rientrare a casa: deliziosi i profumi della natura al buio, quando restituisce il calore accumulato il giorno, mancano solo le lucciole, sarebbe già stagione, ma chissà se ne esistono ancora in questi angoli di periferia o bisognerebbe allontanarsi molto di più dalla città. Finalmente ho fatto fare progetti per uscire, finora sempre condizionati dalle previsioni meteo. Finalmente ho steso il bucato all'aperto, non dovrò più precipitarmi a raccoglierlo e a ristenderlo sotto il porticato o dentro casa, alle prime gocce di pioggia! Ma… stamattina ecco di nuovo tutto grigio, umido e minaccioso: che tristezza, quasi un tradimento delle belle promesse. Pare che poi la foschia si solleverà nelle ore più calde, vedremo, per ora la delusione è forte.