ricomincioda7

AFTER CHRISTMAS


 MALINCONIA
decorazioni di casa miaRipenso e rifletto oggi, il giorno dopo, a come è stato il Natale, quest'anno. Dolce e maliconico insieme... e diverso. I tradizionali Bimbi-Natale hanno abbandonato la sera della vigilia. Ciò che era successo nei due anni precedenti, cioè che il raduno di famiglia della sera della vigilia fosse "funestato" dal fatto che la parrocchia, di cui mio marito è assiduo e collaborativo frequentatore, avesse varato l'abitudine di cominciare la veglia alle 21,30 ci aveva costretto ad una festa familiare anticipata nelle ore serali e un po' affrettata, con l'occhio all'orologio per correre in chiesa in tempo alle cerimonie a cui mio marito non vuole rinunciare, ecco, tutto questo si è evitato perchè mia figlia ha deciso che ci saremmo ritrovati non alla cena della vigilia, ma il giorno di Natale, a pranzo. Si sono trasferiti nella nuova grande casa, andava "inaugurata" dal raduno di famiglia. E così è stato. A noi nonni per il menù sono toccati i preparativi di due torte salate e la polenta (io) e il baccalà alla vicentina a mio marito, piatto che lui ama moltissimo, ma che è terrificante da preparare: stoccafisso in ammollo per più giorni (puzzo per tutta la casa), cottura lentissima per un giorno intero (ancora puzzo!), uso di enormi tegami e ingombro continuo di metà dei fornelli, crosta appiccicosa che si forma sul fondo delle pentole e che va poi ripulita con olio di gomito. Non per niente è una ricetta lasciataci da mia suocera, che viveva per soffrire: mio marito si applica a prepararla una o due volte all'anno, più spesso sarebbe da masochisti. Così è andata. Nello spazio ampio della nuova casa c'era posto per tutti noi e per il numero esagerato di giocattoli arrivati dai Babbi Natale di nonni e zii, i bambini riuscivano anche a montare certi marchingegni tipo piste , robot e astronavi che esigevano lo sparpagliamento di innumerevoli pezzi. E in queste operazioni e manovre ognuno trovava il suo ruolo. Posto per tutto e per tutti... ma qualcuno mancava: mia nuora, che nuora non lo è più. Mio figlio e Riccardo c'erano e il piccolo si è divertito molto coi cuginetti, ma in alcuni momenti l'ho sorpreso un attimo pensieroso, a fissare il nulla... E' questa la mia forte maliconia di questa fine d'anno; mia nuora preparava sempre il dolce, è molto brava in questo, il dolce c'è stato lo stesso: il tiramisù di mia figlia, ma a me è corso il pensiero a chi ha cambiato i sentimenti e ha lasciato la vita di mio figlio. Così siamo stati tutti insieme più a lungo, quasi tutto il pomeriggio, ed è stato calmo e rilassato: i giochi dei bambini, qualche partita con sfida ai nonni, le esibizioni di canti, poesie e lavoretti, le chiacchiere tra adulti, Martino che a undici anni entra nell'adolescenza e si divide tra la confusione con i più piccoli e il soffermarsi tra i grandi, con cui discute, ironizza, e suona la chitarra insieme allo zio. A un tratto Riccardo mi ha chiesto sottovoce se io e il nonno volevamo andare a cena da loro: rapido consulto fra gli adulti, sì andiamo, anche se voleva dire rientrare poi da Montelupo molto tardi. Ho pensato che il bimbo volesse così cercare di riempire, con una cena improbabile perchè dopo il pranzo ci bastavano pochi bocconi di avanzi, la sua casa che ora è troppo vuota e la sua famiglia che ora è distrutta. Lui sembra tranquillo, ma ci sono indizi della sua inquietudine e rassegnazione. Mentre lui poi guardava un po' di cartoni col nonno, mio figlio mi ha aggiornato sulla sua solitudine e la loro sofferenza... ed è così difficile aiutarlo... aiutarli! Infine, durante il ritorno a Firenze in una notte gelida ad avvolgere la mia tristezza, mi è venuto in mente di essermi dimenticata di fare la foto di rito ai Bimbi-Natale tutti insieme, come gli anni passati, con la quale poi preparavo il calendario del nuovo anno. A questo si rimedia, posso fare un montaggio con qualche foto tra le tante scattate, fosse così facile rimediare altro... Però... ho sentito ancora di più questo un Natale diverso.